Foto: EPA
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Anche il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, ha però messo in luce come, senza una politica prudente, il rapporto fra "debito pubblico e prodotto potrebbe portarsi su una traiettoria insostenibile".
Assomiglia sempre di più a una corsa contro il tempo quella avviata dal governo, che deve trovare entro pochi giorni i fondi per realizzare almeno parte delle misure promesse in campagna elettorale e contenute nel programma di governo.
L'accordo politico sui provvedimenti sembra esserci, ma al varo della prima manovra targata Lega - 5 Stelle si oppongono da una parte il rigore del ministro dell'economia Tria e dei tecnici del ministero dell'economia, attaccati frontalmente dal Movimento 5 Stelle, dall'altra i vincoli europei, che non consentono il ricorso al deficit proposto e ribadito invece sia dai grillini sia dalla Lega.
Un monito contro il ricorso al debito è giunto anche dal Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, che ha sottolineato come "Il rapporto tra debito pubblico e prodotto potrebbe rapidamente portarsi su una traiettoria insostenibile".
Parole che però non sembrano fermare l'impeto delle forze politiche della maggioranza, che, decisa a evitare a ogni costo un aumento delle tasse, può guardare solo ai tagli della spesa pubblica o a un ricorso al debito: per realizzare la riforma delle pensioni, il reddito di cittadinanza e avviare la flat tax, servirebbero meno 15 miliardi, e per farlo Lega e 5 Stelle chiedono di andare oltre il 2 per cento rapporto deficit/Pil, contro l'1,6 concesso da Bruxelles, contando di recuperare nei prossimi anni grazie alla crescita dell'economia.
Si tratta però di una linea rischiosa, sia perché sfora i limiti imposti dall'Unione europea, già soggetti a deroghe negli anni passati, sia perché dipende da un dato, quello della crescita, che è stato ridimensionato sia dall'Ocse sia dalle agenzie di rating internazionali.
Il rischio è quello di innescare una nuova impennata dello spread e quindi della spesa per interessi sui titoli di stato. Un rischio ricordato anche dallo stesso sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti: "Non possiamo - ha detto - trascurare i vincoli e gli impegni che ci vengono dall'Europa per non esporre la finanza pubblica ad altri rischi".