Una storia lunga settecento anni accompagna, a Pola, il complesso della chiesa e del convento di San Francesco, una delle più importanti testimonianze dell'architettura medievale nella città dell'Arena, risalente alla fine del Duecento. La chiesa, ampia e austera, in stile gotico, ha un interno a una sola navata, con resti di plutei paleocristiani e un grande polittico ligneo all'altare maggiore. L'annesso convento, nel corso del tempo più volte modificato e ampliato, si raccoglie intorno a un bel chiostro con portico e loggia. Posto alle pendici del Castello, il complesso è un luogo di grande fascino, che nell'ultimo secolo è risorto due volte: nel 1927, dopo che chiesa e convento in epoca austriaca erano stati adibiti per oltre cent'anni a magazzino militare e forno; e nel 1947, al termine degli interventi di ricostruzione e restauro, curati sempre dalla Soprintendenza di Trieste, per rimediare ai danni subiti nei bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Alla genesi e allo sviluppo architettonico dal XIII al XX secolo del complesso francescano è dedicato l'ultimo libro che ci lascia l'architetto e urbanista polese Attilio Križmanić ("Il complesso francescano di Pola") un magnifico volume - bello anche solo da sfogliare, per il ricco corredo iconografico - di cui il Centro di ricerche storiche di Rovigno è "orgogliosamente editore", afferma il direttore Raul Marsetič.

"Siamo molto fieri del risultato finale, indubbiamente di notevole valore. Il libro ha richiesto un grande impegno di ricerca e anche editoriale, oltre a un finanziamento importante assicurato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale della Repubblica Italiana. Si tratta di un'opera composta da un'indagine architettonica complessa, dall'impostazione rigorosamente scientifica e specialistica, come d'altronde ogni lavoro dell'autore, Attilio Križmanić. Estremamente dettagliata negli studi svolti e con un impianto grafico altrettanto ricco e prezioso. Il libro si presenta anche in maniera imponente e importante, come certamente merita il tema trattato, la chiesa e il convento di San Francesco a Pola, che da otto secoli rappresentano uno dei simboli dell'identità urbana della città".

Raul Marsetić ricorda con gratitudine la figura dell'architetto Križmanić, scomparso in questi giorni all'età di 88 anni.

"A lui mi legava un lungo rapporto professionale e anche di grande amicizia iniziato con i miei primi lavori come ricercatore del Centro vent'anni fa e poi continuato nel tempo. Mi ha spesso aiutato nelle mie ricerche".

La presentazione del volume oggi alle 17 presso il complesso francescano.