Foto: BoBo/Srdjan Živulović
Foto: BoBo/Srdjan Živulović

Durante la riunione, il Coordinamento dei Comitati di sciopero operanti all'interno dei sindacati del pubblico impiego, guidati da Jakob Počivavšek, ha concesso al governo sloveno una settimana di tempo per decidere riguardo la stipula del contratto con lo stesso Coordinamento.

Nel caso in cui il governo non prendesse una decisione, il Coordinamento dei Comitati di sciopero operanti all'interno dei sindacati del pubblico impiego, con le proprie attività, renderà "la questione dei salari degli impiegati nel settore pubblico ed il rispetto degli accordi, il tema principale della prossima campagna elettorale".

Una settimana fa i negoziati erano quasi giunti a termine, il governo avrebbe dovuto soltanto ratificare formalmente l'accordo. Ora i sindacati esigono che l'esecutivo concluda quanto iniziato e respingono la posizione del governo che afferma di non avere più l'autorità di firmare accordi dopo le dimissioni del premier, Miro Cerar.

Subito dopo l'annuncio delle dimissioni, il capo della delegazione negoziale governativa, Lilijana Kozlovič, aveva avvertito i sindacati che la trattativa veniva rinviata a tempo indeterminato. La notizia è stata poi anche confermata al Coordinamento guidato da Počivavšek. Secondo Kozlovič sarebbe irresponsabile che il governo stipuli accordi che porteranno conseguenze per le finanze pubbliche, un giorno prima di iniziare a sbrigare gli ultimi affari rimasti in sospeso, dopo le dimissioni di Cerar.

Intanto il sindacato degli impiegati nel settore istruzione, SVIZ, ha affermato che le dichiarazioni del premier Cerar, durante l'ultima sessione ordinaria della Camera di Stato, distorcono la verità. Il premier dimissionario avrebbe infatti fuorviato l'opinione dei deputati, affermando che il sindacato, durante l'ultima giornata di negoziati, ha fatto nuove richieste riguardo maggiori aumenti dei salari.