Budapest si ritira dal progetto Foto: MMC RTV SLO/BoBo
Budapest si ritira dal progetto Foto: MMC RTV SLO/BoBo

La possibile collaborazione tra la Slovenia e l'Ungheria era stata discussa dal precedente governo Cerar, soluzione da sempre poco gradita dall'attuale ministro per l'Infrastruttura, Alenka Bratušek, convinta che Lubiana c'è la possa fare da sola. Bratušek si dice contenta dell'annuncio di Orban: "Se costruissimo il secondo binario" sulla tratta Divaccia-Capodistria "assieme all'Ungheria le spese aumenterebbero di alcune centinaia di milioni di euro", ha affermato. Rispondendo alla domanda su come verrà quindi finanziato il progetto, Bratušek ha risposto che la struttura finanziaria è ancora in fase di preparazione.

Il leader del Partito del Centro Moderno, Miro Cerar, si chiede invece dove lo Stato troverà altri 200 milioni di euro per la costruzione del secondo binario, cifra prevista dal finanziamento dell'Ungheria. Una brutta sorpresa per Cerar, che attribuisce la colpa soltanto alla Slovenia: "Budapest ha perso la pazienza a causa di alcune nostre avventate e inutili dichiarazioni", ha affermato. Secondo le sue parole "abbiamo perso un'occasione importante: l'investimento ungherese ci avrebbe fatto risparmiare 200 milioni e in questo modo avemmo potuto trovare un partner strategico nei collegamenti infrastrutturali aiutando così sia il Porto di Capodistria che le Ferrovie slovene e altri operatori economici a creare un maggior profitto e avviare nuovi giri d'affari. Invece di costruire il secondo binario ora siamo ad un punto morto", ha detto ancora Cerar.