Dopo la bonifica del terreno nel traforo dove si è verificato lo sversamento di 10 mila litri di kerosene dai vagoni cisterna, ieri, il Ministro dell'ambiente Simon Zajc, è tornato nella località istriana, e ha illustrato la seconda operazione tecnica adottata. Sul fondo della galleria, come pure alle sue estremità per una lunghezza di 50 metri è stata stesa una membrana protettiva per evitare che l'acqua piovana penetri nel terreno e spinga il kerosene in profondità sino alle falde acquifere del Risano. Prosegue ininterrottamente anche il monitoraggio delle fonti idriche. Il Ministro Zajc ha assicurato che se la miscela liquida di idrocarburi dovesse raggiungere gli alvei del Risano, il locale acquedotto bloccherà l'erogazione dell'acqua e si allaccerà temporaneamente a quello istriano di Pinguente e a quello carsico di Sežana. In regione non si pensa solo a breve termine, e il disastro ecologico ha evidenziato un tema che più volte è stato accantonato, quello di costruire un invaso per i fabbisogni idropotabili delle località costiere come pure dell'entroterra. Migliorare la sicurezza delle acque destinate al consumo umano. Se ne parlerà domani a Capodistria nella seduta straordinaria congiunta dei 4 consigli comunali costieri alla quale ha annunciato la sua presenza anche il Ministro dell'ambiente Simon Zajc.
Del rischio inquinamenti chimici parla la lettera aperta pubblicata ieri dal partito Oljka-Ulivo, nella quale si chiede al governo di vietare il trasporto di carichi pericolosi nel tratto ferroviario Capodistria-Divača.


Corrado Cimador

Foto: BoBo
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