A Pirano, dove nacque l'8 aprile 1692, Giuseppe Tartini visse appena gli anni dell'infanzia e della prima adolescenza, e ancora ragazzo era già a Padova, che sarebbe divenuta la sua città di elezione, e dove morì, stimatissimo dai contemporanei, nel 1770. Ora questa mostra che dopo Capodistria si sposterà dal primo luglio a Pirano e quindi al Ministero della cultura a Lubiana, riporta l'attenzione sugli anni giovanili del Maestro delle Nazioni. Attraverso pannelli esplicativi, cimeli e oggetti d'epoca vengono presentati la sua famiglia, la villa a Strugnano e le proprietà del padre nell'Umaghese, l'educazione di Giuseppe negli istituti religiosi a Pirano e, più tardi, nel Collegio dei Nobili a Capodistria, l"Atene dell'Istria'.

Tartini, sottolinea il direttore del Museo del mare Franco Juri, è noto a tutti come un grande protagonista del Settecento musicale italiano ed europeo; "si dimentica però che Tartini è stato innanzitutto un istriano, un piranese che si è formato anche a Capodistria e un intellettuale che ha avuto relazioni importanti con capodistriani illustri della sua epoca come il compositore Antonio Tarsia o l'illuminista Gian Rinaldo Carli, con il quale intrattenne una bellissima relazione epistolare".

In mostra a Palazzo Belgramoni-Tacco anche alcuni cimeli e altri preziosi ricordi del musicista, come la maschera mortuaria, uno spartito originale o la custodia del suo violino, che si conservano nella casa natale a Pirano, e sono affidati per la gestione al Museo del mare. "E poi quello che forse dà più colore a questa agile mostra, pensata anche per le scuole - aggiunge il direttore -, sono i costumi originali del film 'Quel diavolo di un Tartini (Vražji Tartini)' girato per la Radiotelevisione slovena dal regista Tugo Štiglic".

Grande è la soddisfazione degli organizzatori della mostra per la tappa al Ministero della cultura, prevista a ottobre. Un evento importante per la promozione del retaggio culturale di queste terre, ha dichiarato il direttore del Centro italiano Carlo Combi, Kristjan Knez. Gli fa eco Juri: "Tartini è relegato talvolta a personaggio periferico, ma quest'anno la Repubblica di Slovenia ha riconosciuto al 330° anniversario della sua nascita un valore nazionale, e noi vorremmo ribadire questa importanza. Perché pur essendo un protagonista della cultura italiana di questa regione, il grande violinista e compositore piranese è parte di questa nazione, quindi è giusto che anche il resto della Slovenia in qualche modo ci si identifichi, e accetti questa particolarità culturale, istriana, romanza, italiana, come parte del proprio interesse nazionale".

Foto Mariella Mehle, La Voce del Popolo
Foto Mariella Mehle, La Voce del Popolo