Se il parlamento non approverà l'accordo sulla Brexit, negoziato dalla premier britannica, Theresa May, con Bruxelles, c’è il rischio che il Regno non lasci l'Unione "per molti mesi, forse mai". "Il governo sta lavorando duramente per assicurarsi il sostegno del parlamento nell'eventuale voto sul trattato della Brexit e raddoppierà i suoi sforzi per raggiungere questo obiettivo". Lo ha detto il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Jemery Hunt, precisando che "il rischio di un No deal è diminuito, rimane però il rischio di una paralisi del divorzio".
La premier May, intanto sta tentando di recuperare i Tory persi per strada, appellando al "patriottismo" dei deputati di Westminster. L'ennesima bocciatura dell'intesa potrebbe infatti provocare un lungo rinvio dell'uscita dall'Ue, costringendo la Gran Bretagna a prendere parte alle elezioni europee di maggio. Questo, secondo il primo ministro, sarebbe "un potente segno del fallimento politico collettivo del Parlamento".
Il ministro britannico del Commercio estero, Liam Fox, ha affermato poi che se non ci sarà la certezza che l'intesa sulla Brexit sarà approvata, questa volta non ci sarà alcuna votazione. Il Cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond, ha precisato che "l'accordo sarà sottoposto ai deputati se un numero sufficiente di nostri colleghi e del Dup sono disposti a sostenerlo". Fonti del Daily Thelegraph affermano intanto che gli unionisti nordirlandesi avrebbero accettato di votare in favore del trattato, in cambio chiedono però un posto al tavolo dei futuri negoziati sul commercio con l'Unione europea.
Sul fronte opposto invece il leader del Labour, Jeremy Corbyn, che da un lato afferma che il suo partito è pronto a votare il piano della premier, a condizione che venga sottoposto a un "referendum confermativo", dall'altro invece minaccia una nuova mozione di sfiducia contro il governo per ottenere elezioni anticipate.

E. P.