Ormai manca solo l’ufficialità, ma il passaggio del Friuli Venezia Giulia, accanto a Molise e Sardegna, in zona bianca è una realtà.
A garantire il passaggio della regione nella fascia che fa cadere praticamente tutte le restrizioni, coprifuoco compreso, pur mantenendo tutte le regole di prevenzione come le mascherine, il distanziamento, e le regole di comportamento nei locali e nei negozi, sono state le cifre sui contagi, ormai ben al di sotto di quei 50 positivi settimanali ogni 100 mila abitanti che rappresentano la soglia verso l’ambita fascia bianca.
In Friuli Venezia Giulia ormai ci sono 18 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti, e anche l’altro parametro fondamentale, l’occupazione dei posti in ospedale, è assolutamente al di sotto delle soglie di guardia, con il 5 per cento in calo costante da settimane nelle terapie intensive, e una percentuale analoga nelle aree mediche. Cifre che hanno spinto il governatore Massimiliano Fedriga ad anticipare l’ufficializzazione da parte del governo del passaggio, che dovrebbe avvenire a partire dal primo giugno.
Da quel momento nella regione non ci sarà più coprifuoco, e saranno anticipate tutte le riaperture previste nelle prossime settimane per la fascia gialla, come piscine al chiuso, parchi tematici, convegni e fiere, feste di matrimonio, palestre, ristoranti e bar anche al chiuso e senza limiti di orari. Unico punto interrogativo riguarda ancora le discoteche, su cui si sta lavorando.
Fedriga ha però anche fatto alcune ipotesi sulla campagna vaccinale che, ha confermato, sta procedendo spedita ma soffre ancora per un’adesione di alcune fasce d’età, come quella fra i 60 e i 69 anni ma anche fra i 50 e i 59, inferiore alle attese. Per il governatore non è escluso che si possa addirittura anticipare l’apertura delle prenotazioni per tutte le fasce di età, anche prima del 10 giugno, per non rischiare di rallentare il ritmo delle vaccinazioni e raggiugere il prima possibile una quota di vaccinati che consenta di tenere sotto controllo il virus.
Oltre alla macchina vaccinale ci dovrà però anche essere un’operazione di convincimento e rassicurazione sulla necessità di vaccinarsi: “Dobbiamo rassicurare e dire alle persone – ha detto Fedriga - che si devono affidare alle evidenze scientifiche e non all’emotività”.

Alessandro Martegani