Il governatore Massimiliano Fedriga
Il governatore Massimiliano Fedriga

Qualche segnale confortante all’interno una situazione che rimane difficile. Si potrebbe sintetizzare così il quadro del Friuli Venezia Giulia, che, se da una parte da qualche giorno assiste a un lento ma progressivo calo della media dei casi giornalieri, nonostante un alto numero di test, con un rapporto fra nuovi casi e persone testate che per la prima volta scende al 35 per cento rispetto al 45 della settimana precedente, dall’altro rimane fra le prime regioni Italia per numero di ricoveri e terapie intensive.
Pur con qualche variazione, i posti occupati sono ancora al di sopra di quelle che vengono indicate come le soglie di allarme, il 30 per cento dei posti nelle terapie intensive e il 40 negli altri reparti, una voce quest’ultima che pone la regione al primo posto in Italia con il 54 per cento dei posti letto occupati. Attualmente sono 668 i ricoverati con Covid, mentre è calato leggermente il numero dei pazienti in terapia intensiva passati da 63 a 61. In flessione anche i decessi, ma con un dato che rimane elevato, con 173 morti nell’ultima settimana.
I fattori positivi sono però la quasi totale assenza, perlomeno finora, dell’impatto delle feste sulla curva, in cui i temuti maggiori contagi dello shopping prefestivo sarebbero stati mitigati dalle restrizioni nel corso delle feste, e la stabilità delle cifre nonostante gli esperti affermino che la regione starebbe già affrontando la terza ondata.
L'indice Rt è in calo allo 0,88, una cifra che, come ha sottolineato il Presidente della regione Massimiliano Fedriga, ha fatto uscire il Friuli Venezia Giulia dalle aree ad “alto rischio”, lasciando prevedere un ritorno in giallo a partire dalla prossima settimana.
Lo stesso Fedriga ha però sottolineato come ci sia ancora “una forte pressione sugli ospedali, che mostra negli ultimi giorni segnali di un leggero allentamento, pur non ancora abbastanza marcato”. Circostanze che, ha aggiunto, devono indurre tutti al rispetto delle regole e a “esercitare la massima prudenza perché i numeri delle terapie intensive e dei ricoveri non ci consentono ancora di allentare le misure messe in atto”.
Per ora intanto la regione ha annunciato sia la ripresa della prime vaccinazioni sia la riapertura delle prenotazioni. Nonostante il taglio delle dosi, il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, ha confermato che in Friuli Venezia Giulia, fra i vaccini residui e quelli consegnati in settimana, ci sono a disposizione 32 mila dosi con le quali, ha detto, “saremo in grado di completare il ciclo in questa prima fase” e di riaprire il programma di vaccinazioni per i nuovi prenotati nella seconda settimana di febbraio, anche se si attendono ancora notizie precise sulle consegne.

Alessandro Martegani