Continua a singhiozzo la trattativa fra Pd e 5 Stelle, mentre al Quirinale sono già riprese le consultazioni.
Al Colle sono saliti i gruppi parlamentari delle autonomie, di Liberi Uguali e di Fratelli D’Italia, mentre nel pomeriggio toccherà ai quattro gruppi più consistenti: Pd, Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle.
Questa mattina Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia ha ribadito al Presidente Sergio Mattarella la richiesta di elezioni immediate, definendo il tentativo di accordo fra 5 Stelle e Pd un “inganno per gli italiani”. “Abbiamo ribadito - ha detto al termine del colloquio - la nostra posizione chiara e semplice: per noi l'unico o sbocco possibile è lo scioglimento immediato delle Camere ed il ritorno alle urne, e abbiamo chiesto a Mattarella di valutarlo anche nel caso in cui M5S e Pd confermassero la loro volontà di procedere”. La presidente di Fratelli d’Italia ha anche annunciato “manifestazioni a piazza Montecitorio il giorno della fiducia se il governo dovesse nascere”.
Liberi e Uguali è invece disponibile a far parte “di un nuovo governo di svolta”, senza alcun veto né pregiudiziale sui nomi”.
Più che sul Quirinale però, gli occhi della stampa e del paese sono puntati sulle trattative fra Pd e Movimento 5 stelle, che nella notte si erano arenate sulla richiesta di Luigi di Maio di continuare a fare il vicepremier e sulla decisione del Movimento di sottoporre l’accordo al voto on line, dopo il via libera da parte del Quirinale.
Il clima non sarebbe negativo, ma le distanze su alcuni punti anche programmatici, rimangono. “Non c'è un problema Di Maio, - ha detto il vicesegretario del Pd Andra Orlando - ma c'è un problema di struttura di governo: se c'è un premier del Movimento 5 stelle è giusto che ci sia un vicepremier del Pd”. Lo stesso Nicola Zingaretti ha detto che il percorso avviato in questi giorni "era e rimane difficile”.
Sul fronte del Movimento 5 Stelle però non sembrano esserci possibilità di trattativa sulla presenza di Di Maio alla vicepresidenza del Consiglio, né sul voto on line, ritenuto invece dal Pd una sorta di intrusione nelle prerogative del Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Lo stesso Mattarella attende sia il Pd sia il Movimento 5 Stelle nel pomeriggio al Quirinale. L’accordo di lunga prospettiva e la formazione del governo però ancora non ci sono, a poche ore dalla salita al Colle delle due forze politiche.

Alessandro Martegani

Foto: Reuters
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