Nato a Venezia il 26 novembre 1940, Gianni De Michelis si è laureato in Chimica industriale ed è stato docente universitario. Il suo percorso in politica inizia nel 1964 con l'elezione a consigliere comunale del capoluogo veneto e con il successivo incarico di assessore all'urbanistica. Nel 1969 diventa componente della direzione del Partito Socialista e poi responsabile nazionale dell'organizzazione del partito. È stato a capo di diversi dicasteri, tra cui quello del Lavoro e della previdenza sociale durante i due governi di Craxi. Dall'89 al '92 De Michelis è stato ministro degli Esteri, firmando tra l'altro i Trattati di Maastricht.

L'ex esponente di spicco del Psi era ricoverato da qualche giorno all'ospedale di Venezia, per il peggioramento delle condizioni generali di salute. "Gianni è stato un grande uomo di governo ed un compagno leale di mio padre, nella buona e nella cattiva sorte, a cui non fece mai mancare la sua vicinanza negli anni dell'esilio tunisino", scrive Stefania Craxi, senatore di Forza Italia, ricordandolo come un visionario.

"Scompare con la morte di Gianni De Michelis uno dei protagonisti della attività di governo dell'ultima parte del Novecento", ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Intelligente e appassionato esponente della causa socialista ha segnato con la sua azione una significativa stagione della politica estera del nostro Paese. Le sue intuizioni e il suo impegno sulla vicenda europea, dei Balcani, del Medio Oriente e del Mediterraneo, hanno consolidato il ruolo internazionale dell'Italia e contribuito alla causa della pace e della cooperazione internazionale", ha concluso il capo dello Stato.

Danijel Konestabo

 Foto: EPA
Foto: EPA