Foto: BoBo
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Italiani alle prese con l'ondata dell'influenza e con una leggera ripresa dei contagi per il covid-19. Un binomio che sta mettendo a dura prova anche la tenuta di alcuni ospedali. L’influenza e il COVID-19 sono entrambe malattie molto contagiose che si diffondono da una persona all’altra attraverso le goccioline del respiro che colpiscono le vie respiratorie. Tuttavia la stagionalità dell’influenza è specifica del periodo invernale, mentre quella del Covid è variabile in base alla diffusione del virus. E gli ultimi dati delle autorità sanitarie indicano che anche i casi di persone positive sono in aumento.
L'influenza stagionale colpisce con numeri che non si vedevano dal 2009, la stagione della cosiddetta "influenza suina". Secondo l'ultimo rapporto InfluNet dell'Istituto superiore di sanità, "cresce sensibilmente il numero di casi di sindromi simil-influenzali, anche a causa del concorso di altri virus respiratori”, si legge nel report. Nella scorsa settimana sono stati 771mila gli italiani allettati per l'influenza, pari a poco meno di 13 ogni mille, per un totale di oltre 2,5 milioni che hanno contratto l'infezione dall'inizio della stagione, dato in netta crescita rispetto all'anno scorso quando si è dovuto aspettare l'inizio di gennaio per raggiungere questo numero. A essere particolarmente colpiti sono i bambini al di sotto dei 5 anni, fascia nella quale si sono registrati 40,8 casi ogni mille. Emilia Romagna, Umbria, Lombardia, Veneto, Provincia Autonoma di Bolzano e Marche sono le regioni dove l'influenza ha già raggiunto un'intensità considerata molto alta, ma la curva influenzale continuerà a crescere, per questo il consiglio degli esperti è di ricorrere al vaccino antinfluenzale.

Valerio Fabbri