Un tassista di 36 anni, Igor Nađ, nativo di Vukovar, ha compiuto una strage nel rione di Kajzerica, nella parte nuova di Zagabria e in seguito si è tolto la vita. Alla base del raptus di follia omicida vi sarebbero molto probabilmente motivi di gelosia, visto che la fidanzata di 35 anni, dalla quale aveva avuto un figlioletto di sette mesi, pare fosse intenzionata a lasciarlo. Il tassista ha ucciso nella loro casa la fidanzata, sua sorella, il padre, la madre, il ragazzo della sorella e il figlio di 10 anni della fidanzata. Ha risparmiato solamente il proprio figlioletto, che ora è stato affidato all'orfanotrofio di via Nazor. Dopo aver compiuto la strage il tassista si è dato alla fuga con la sua Škoda Octavia. La Polizia, allertata dagli spari, ha subito dato il via a una gigantesca caccia all'uomo. Dopo quattro ore il tassista è stato individuato nel rione di Brezovica, vicino a una casa semidiroccata. Ha rifiutato di arrendersi alle intimazioni delle forze dell'ordine. Infine si è suicidato con un colpo d'arma da fuoco. La Polizia ha confermato che l'uomo non disponeva di un porto d'armi, per cui si era procurato illegamente l'arma del delitto.
Sembra che il tassista convivesse con la sua fidanzata e che questa avesse deciso di troncare la relazione. Tutto lascia ritenere che sia proprio questo il movente che ha scatenato la follia omicida. Igor Nađ non aveva precedenti penali, ma era stato segnalato dalla Polizia nel 2016 per turbamento dell'ordine e della quiete pubblica nel rione zagabrese di Trešnjevka. Per quanto riguarda la famiglia sterminata dal tassista, non vi erano mai state segnalazioni di violenze, nulla che potesse far presagire delle tragedie. Secondo i vicini di casa si trattava di gente assolutamente tranquilla.
Un giovane medico che è stato tra i primi a giungere sul luogo della strage, ha detto di aver visto una scena terrificante. C'era sangue dappertutto e i corpi delle vittime erano crivellati dai proiettili. Purtroppo i sanitari non hanno potuto fare nulla per salvare le vittime. Hanno soltanto ricoverato per accertamenti il figlioletto del pluriomicida, che comunque non ha riportato lesioni.
Il sindaco di Zagabria, Milan Bandić, ha dichiarato che questa strage sicuramente getta un'ombra sinistra sulla città. Ha sottolineato però che si tratta di un caso isolato e che la capitale croata resta sicura: è una metropoli nella quale si può tranquillamente passeggiare - ha concluso - anche alle quattro del mattino.

(ds)

Foto: MMC RTV SLO/Foto Davor Kovačević
Foto: MMC RTV SLO/Foto Davor Kovačević