Foto: BoBo
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Ad accendere le polveri una mamma di due bambini che oggi non sono andati in classe. Si è detta delusa da coloro che pur lamentandosi si sono piegati e da come le scuole hanno accettato le nuove regole, dopo di lei ha preso la parola un’insegnante che è arrivata a contestare il principio secondo cui la libertà di uno finisce laddove comincia la libertà dell’altro. Altri hanno poi esposto, anche con fare messianico, le solite teorie del complotto sul vaccino, sui test e sul Green pass. Strali naturalmente sono piovuti sulla ministra dell’Istruzione, Simona Kustec. Il leader di Resni.ca, Zoran Stevanović, ha arringato la folla scagliandosi contro la classe politica e confidando nelle urne per arrivare ad un cambiamento.

Dopo quasi tre ore la manifestazione si è spostata per le vie di Lubiana. La polizia, questa volta, si è limitata a chiudere una serie di strade. Lungo il percorso non sono mancati i soliti slogan: “ladri”-“ladri”, “libertà”-libertà ed epiteti irripetibili conto il Green pass. Il corteo, così, è arrivato davanti al ministero dell’Istruzione dove è stata inscenata una protesta, per poi fare ritorno in Piazza della Repubblica. Una volta arrivati lì, tra la bandiera slovena e quella del partito degli Abitanti consapevoli della Slovenia, c’era ad attenderli Ladislav Troha: quello che con i suoi adepti aveva assaltato la RTV di Slovenia ed era penetrato nello studio di Odmevi, la principale trasmissione di approfondimento giornalistico della TV nazionale. Con la stella di David appuntata sul petto, davanti a una piazza che si andava svuotando, ha nuovamente spiegato le sue teorie sul covid e sul vaccino ed ha invitato la gente a tornare ogni giorno a protestare.

Stefano Lusa