28 intellettuali sloveni hanno chiesto in una lettera le dimissioni immediate del presidente della Repubblica Borut Pahor.

Alla base dell'iniziativa alcune dichiarazioni, espresse da Pahor durante il recente Forum di Bled, su Ucraina e Turchia, che per il Presidente non potrebbero aspirare a diventare membri a pieno titolo dell'Unione europea.

Secondo i firmatari della richiesta di dimissioni, la posizione del Capo dello Stato rischia di avere ripercussioni negative per la Slovenia, come la mancata nomina di un candidato sloveno alla carica di Commissario europeo per l'allargamento.

Lapidaria la risposta del Capo di Stato: "La mia posizione è nota sin dal 2015".

Secondo l'Ufficio del Presidente, Pahor già nel corso della visita dell'omologo turco Recep Tayyip Erdogan nel marzo 2015, affermò che "a causa del lento ritmo del processo negoziale, dovrebbe essere preso in considerazione uno status "sui generis". E sino a quando il diritto dell'Unione Europea non prevede questo status, la Slovenia si adopererà per l'adesione della Turchia all'UE".

Analoga la dichiarazione era stata riportata dall'agenzia di Stampa Sta nel 2015. "Pahor ha sottolineato che nei colloqui con la delegazione turca, ha affermato che la Slovenia desidera fortemente la presenza turca nell'integrazione europea, ma a causa della lentezza del processo di negoziazione, dovrebbe essere considerato anche lo status sui generis".
L'ufficio del Presidente inoltre afferma che una simile posizione indica la ricerca di soluzioni all'evidente problema della lentezza e dell'ambiguità dell'UE nel processo di allargamento, in particolare con i grandi paesi. "Il presidente Pahor - ha aggiunto - ha avuto ed ha eccellenti relazioni personali e politiche con i leader di Turchia e Ucraina".


Corrado Cimador


Borut Pahor preverja podporo kandidatom za ustavnega sodnika. Foto: BoBo
Borut Pahor preverja podporo kandidatom za ustavnega sodnika. Foto: BoBo