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Quarta di copertina ha incontrato la scrittrice e poetessa Antonella Sbuelz alla presentazione del suo libro "La ragazza di Chagall" alla conversazione concerto, organizzata al Goethe institut di Trieste.
Nell'intervista a Quarta di copertina, il direttore editoriale Mauro Daltin parla della casa editrice Bottega Errante, nata nel 2015 come marchio editoriale dell'Associazione Bottega Errante. https://bottegaerranteedizioni.it/about-us/
La Livljanic è oggi una tra le più rappresentative e importanti interpreti di quella che si definisce musica antica. Tra i suoi progetti concertistici, la proposizione in forma semi-scenica della storia biblica di Giuditta (Judith) è uno tra quelli che ha avuto più successo.
Dalle nebbie del passato è rispuntata una straordinaria testimonianza corale sulla tragedia dei nostri soldati tradotti in Germania dopo l'armistizio dell'8 settembre. Ufficiali e soldati, di qualunque orientamento politico e religioso, che hanno avuto il coraggio di rifiutare l'arruolamento nella Repubblica di Salò per non tradire la Patria, sono stati inviati nei lager e nei campi di lavoro sparsi in tutta l'Europa. Mauthausen, Dora, Krankenhaus, Dachau sono solo alcune delle tristi mete che questi coraggiosi patrioti hanno raggiunto, sperimentato e sofferto. Tra loro nomi che diverranno famosi come Guareschi, Rebora, Carpi, Lazzati, Novaro, Novello, Moretti, Rosoni insieme ad altri meno noti, ma altrettanto significativi nella loro testimonianza di sopravvissuti. Il libro è composto dalla narrazione del vissuto dei singoli, espresso sia in prosa che in poesia, dentro l'inferno dei lager. Molte di queste testimonianze sono corredate da disegni fatti dagli stessi artisti mentre erano ancora internati nei campi di sterminio e da riflessioni postume sul senso di questo dramma collettivo.
Nel loro libro "Scienziate nel tempo", Sara Sesti e Liliana Moro hanno voluto indagare il contributo dato dalle scienziate allo sviluppo della scienza nel tempo per concludere con l'importante apporto femminile alla ricerca al giorno d'oggi.
Saga asciutta, luminosa e straziante di un figlio del popolo e con lui di una comunità umana secolare, quella dell’Istria veneta in procinto di essere quasi completamente annientata e dispersa, Martin Muma è stupenda poesia della giovinezza, della libertà e dell’eros e – con tremenda divaricazione – testimonianza cruda e atto d’accusa degli orrori del totalitarismo, rigurgitati dall’abisso di disumanità e di degrado del campo di prigionia di Goli Otok, l’Isola Calva, l’inferno riservato ai dissidenti del regime jugoslavo di Tito. Uno dei grandi romanzi italiani del Novecento, ora ricondotto alla prima, storica edizione del 1990, con la prefazione di Ezio Giuricin che di quella fu tra i coraggiosi promotori, e con le testimonianze di Giuliano Manacorda, Mario Rigoni Stern e Franco Juri.
Dalla puntata di Quarta di copertina, la presentazione del CD che il pianista Matteo Fossi ha dedicato alle danze popolari romene di Bela Bartok.
Nel servizio la presentazione capodistriana, curata dalla Comunità degli Italiani Santorio Santorio e dal Club Culturale, della traduzione di Miran Košuta delle poesie di France Prešeren. Gli intervistati sono Miran Košuta, Jasna Čebron e Mario Steffè.
La storica Deborah Rogoznica illustra la pubblicazione bilingue "Urbana geneza Koper - Capodistria genesi urbana", di cui è stata curatrice. Edito dalla Società umanistica Histria, il ricco volume vuole celebrare il duecentesimo anniversario del catasto franceschino e il quattrocentesimo anniversario della più antica mappa della città.
Il CD della Mandolinistica capodistriana e' stato edito dall'Editoriale dei programmi di qualità della Radiotelevisione slovena in collaborazione con Il Centro regionale RTV Koper-Capodistria - Radio Capodistria nell'ambito del programma culturale della Comunità degli Italiani "Santorio Santorio" di Capodistria, con il contributo dalle CAN di Capodistria e Costiera, dell'Unione Italiana, con il sostegno finanziario del Comune di Capodistria e del Ministero per la Cultura. Il CD, dedicato a Marino Orlando, reca in copertina l'olio su tela di Bartolomeo Giannelli "Il Palazzo vescovile e la cattedrale dal Brolo" conservato al Museo provinciale.
Inaugurato l’8 marzo 2001, il Civico Museo d’Arte Orientale è stato istituito dal Comune di Trieste ed allestito nel Palazzetto Leo dai Civici Musei di Storia ed Arte grazie al generoso contributo della Fondazione CRTrieste. Il Museo ospita le collezioni d’arte orientale, ma anche memorie e ricordi di viaggio, armi, strumenti musicali, testimonianze di vario tipo e reperti di carattere etno-antropologico, provenienti da tutta l’area asiatica, in particolare dalla Cina e dal Giappone, e acquisiti dai Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Il percorso del Museo si sviluppa sui quattro livelli dell’edificio.
In studio a Quarta di copertina, Silva Bon presenta la pubblicazione fatta per i quaranta anni del Circolo della cultura istro-veneta "Istria".
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