Semedella Foto: Radio Capodistria /Aljoša Curavić
Semedella Foto: Radio Capodistria /Aljoša Curavić

La foto che accompagna questo articolo è della Chiesa di Semedella, presso Capodistria, oggi. Da qui ho preso lo spunto per raccontarvi un libro che è legato, in modo struggente, proprio a questo luogo. Un libro che ci tocca talmente da vicino da farci rabbrividire, letteralmene, per tutta una serie di cose, che vi dirò dopo. Le redini bianche è il titolo del romanzo di Pier Antonio Quarantotti Gambini, uscito postumo nel 1967. E' ambientato a Capodistria, per la precisione a Semedella, il suo luogo mitico, dove visse la sua infanzia e la sua gioventù con il nonno materno. Il luogo dove nasce la sua scrittura. Narra la storia di Paolo Brionesi, l' alter ego dell' autore, che ritorna a Capodistria negli anni sessanta per confrontarsi con gli epocali cambiamenti che hanno stravolto e abbruttito la sua città ma anche con uno struggente flashback che lo riporta negli anni dell' infanzia, nell' estate del 1913, che è forse l' ultimo anno paradisiaco di un mondo che sta per scomparire nel baratro della Prima guerra. Nel romanzo, che racconta la crescita, le pulsazioni profonde e la curiosità di un bambino nei confronti delle meraviglie e delle trappole del mondo, si intravedono le linee di una Capodistria che non c'è più; la campagna che si compenetra con il mare e viceversa, i vecchi pontili in legno, il prato che circonda la chiesetta di Semedella, oggi trasformato in una autorimessa abbandonata ( vedi la foto). Ma perché ci fa o ci dovrebbe far rabbrividire il romanzo postumo di Gambini? Perché fotografa, con uno stile perfetto, accattivante, l'intimità di un mondo che i nuovi capodistriani, quelli che sono venuti dopo, fanno finta che non sia mai esistito. Un mondo di cui possiamo ancora intravedere qualche traccia, come la vecchia casa di Semedella, nascosta fra le colate di cemento dei nuovi ma ormai vecchi palazzi. Rattrista notare che nessuno si è ricordato di mettere una piccola targa o un segno che ricordi uno dei piu' grandi scrittori italiani del Novecento. Ci restano i suoi capolavori, che consiglio di leggere. Buon fine settimana.