Foto: EPA
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Il Cremlino ha sottolineato positivamente quella che ha definito "la reazione misurata degli Usa alle notizie sulla caduta di missili in Polonia, un atteggiamento" in contrasto con le dichiarazioni" di altri Paesi.

Lo stesso presidente statunitense, Joe Biden, ha spiegato al G7 ed alla Nato che il missile esploso in territorio polacco faceva parte della difesa aerea ucraina.

Mosca ha inoltre redarguito la Polonia, poiché il governo di Varsavia aveva tutti i mezzi per dire immediatamente che, vicino al confine ucraino, erano caduti frammenti di missili S-300 e di conseguenza tutti avrebbero capito che non poteva trattarsi di missili appartenenti alle forze armate russe. Ad affermarlo è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

In mattinata il cancelliere tedesco Olaf Scholz, parlando al termine del vertice del G20 a Bali, sul missile caduto aveva affermato "va atteso il risultato dell'inchiesta". Il cancelliere ha poi aggiunto: "E' importante che abbiamo chiarito che tutto questo non sarebbe successo se la Russia non portasse avanti la guerra all'Ucraina e senza la forte offensiva contro le infrastrutture. Ma bisogna rimanere oggettivi".

La prudenza espressa dalla Germania va di pari passo con la posizione della Francia, che ha da subito aveva predicato cautela sull'origine dell'attacco, affermando che molti Paesi della regione dispongono di armi simili e quindi l'identificazione del tipo di missile non identifica necessariamente chi c'è dietro.

Anche la Cina ha invitato "tutte le parti alla calma" tramite la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning.

Intanto questa mattina le autorità ucraine hanno annunciato un'allerta aerea su quasi tutto il territorio dell'Ucraina. Lo riferiscono i media locali, aggiungendo che dalle 09:50 le sirene di allarme suonano in tutta l'Ucraina continentale dopo il lancio di 100 missili russi caduti ieri sul Paese.

Inoltre, un'esplosione si è verificata a Odessa, ma per ora non sono stati forniti altri dettagli. L'esplosione era stata anticipata dall'allarme della difesa aerea.

Davide Fifaco