Foto: EPA
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La questioni migranti continua a far discutere l'Europa. Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha dichiarato che "la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo la sua visita all'isola italiana di Lampedusa, ha annunciato un altro piano disastroso per l'Europa" ed ha aggiunto: "I burocrati europei non hanno a cuore la sicurezza dei cittadini del nostro continente, e quindi anche la sicurezza delle famiglie, delle donne e dei bambini polacchi".

Intanto la Francia ha mobilitato anche l'antiterrorismo per far fronte all'emergenza migranti al confine italo francese di Ventimiglia. La vigilanza è stata potenziata anche sui treni ed un elicottero francese, appartenente alla Dogana transalpina, ha sorvolato la zona. Sempre sullo stesso territorio sono iniziati i lavori di realizzazione di un centro di identificazione per migranti attraverso il quale le autorità transalpine valuteranno la posizione giuridica di quest'ultimi ed eventuali richieste di asilo.

In Italia, invece, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi torna a parlare di blocco navale, affermando che potrebbe rientrare nell'Agenda Meloni, con eventuali accordi con Paesi come la Tunisia, per dispositivi congiunti per la restituzione delle persone che partono.

Ma è proprio il Paese africano a negare l'ingresso ad una missione del Parlamento europeo. "Quanti vengono dall'estero per monitorarci non sono i benvenuti e non entreranno nel nostro territorio. La smettano di interferire nei nostri affari": è quanto ha detto il presidente tunisino, Kais Saied. Quanto basta per far scoppiare una bagarre attorno al memorandum di intesa firmato a luglio tra l'Ue e la Tunisia sul contenimento dell'emergenza migranti, con 350 milioni promessi a Tunisi, dei quali non è ancora arrivato un euro.

Infine, il sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri sloveno, Marko Štucin, ha spiegato che il governo attualmente non sta prendendo in considerazione l'introduzione di controlli alla frontiera con la Croazia, nonostante l'aumento degli attraversamenti illegali, aumentati notevolmente dopo l'adesione della Croazia a Schengen a inizio anno. Intanto il Partito democratico sloveno, principale partito d'opposizione, propone l'immediata convocazione di una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza nazionale per affrontare il tema migrazioni nel quadro più ampio della sicurezza del Paese.

Davide Fifaco