Foto: MMC RTV SLO/expedia.com
Foto: MMC RTV SLO/expedia.com

Negli scorsi giorni nel centro di Udine tre ragazzi sono stati feriti con un'arma da taglio, in due diversi episodi ma con modalità simili. Si ipotizza un litigio o una probabile resa dei conti dietro alle due aggressioni.

Nel primo caso un uomo si è avvicinato ad un gruppetto di giovani ed ha estratto e usato una lama che nascondeva fra il braccio e gli abiti, ferendo due persone. I sanitari hanno immediatamente soccorso il ragazzo più grave, colpito vicino all'addome, che è stato poi trasportato al Pronto soccorso dell'ospedale di Udine in codice rosso. Ferito seriamente ad un braccio anche un amico, ricoverato sempre al Santa Maria della Misericordia.

In condizioni meno preoccupanti, invece, il terzo giovane aggredito sempre con una lama.
La strada dove è avvenuta l'aggressione viene indicata dai residenti come ad alto rischio a causa dello spaccio di stupefacenti e da anni è monitorata da diverse telecamere per la pubblica sicurezza che hanno permesso di individuare l'aggressore: si tratterebbe di un quindicenne kosovaro, ospite di una struttura di accoglienza per minori non accompagnati.

In seguito a questi gravi episodi si è riunito il Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza; il prefetto di Udine, Domenico Lione, ha dichiarato che «la situazione va seguita e si è deciso di agire sul controllo del territorio seguendo modalità ancora più impattanti. Saranno organizzati dei servizi che prevederanno una maggiore presenza in borgo stazione e sarà arriva un'altra vigilanza nella zona del centro storico. Si tratta di un importantissimo sforzo coordinato delle forze di polizia».

È intervenuto anche il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, che ha spiegato che per la sicurezza sono state decise tre linee di intervento, con un rafforzamento del personale della questura ed il recupero di persone attualmente impegnate in situazioni di confine.
In secondo luogo, l'idea di trasferire l'esercito 24 ore su 24 nelle vie dove sono avvenuti gli episodi di violenza. La terza misura è invece un rafforzamento delle interforze (polizia, carabinieri e guardia di finanza) non soltanto in zona stazione, ma anche in centro.

Davide Fifaco