Foto: EPA
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3.769 nuovi positivi sono emersi ieri su un totale di 9.961 test PCR processati, pari al il 37,8 percento, con un leggero calo numerico e percentuale rispetto il giorno precedente. Tra questi 110 contagi sono stati registrati a Capodistria, 34 rispettivamente a Isola e a Pirano, 9 ad Ancarano. In salita invece i ricoveri con 761 persone ospedalizzate e 177 pazienti in terapia intensiva. 13 i decessi per cause riconducibili al Covid.

In serata il governo dovrebbe rendere note le misure che verranno adottate per fronteggiare questa quarta ondata dell'epidemia. Ieri sera durante la trasmissione 'Tarča' il ministro dell'Interno Aleš Hojs e quello dell'Economia Zdravko Počivalšek hanno rivelato alcune delle possibili misure che potrebbero essere varate oggi dal governo per fronteggiare l'epidemia . Hojs ha detto che probabilmente potrebbe esserci una chiusura definita"opportuna" di parte dell'economia o di tutte quelle attività considerate non di prima necessità. Oggi si discuterà, ad esempio, se ridurre l'orario di lavoro in alcuni servizi, se introdurre restrizioni più severe sugli assembramenti e, se la situazione negli ospedali peggiorerà ulteriormente, la reintroduzione della scuola a distanza.

Secondo Počivalšek invece prima di intervenire con chiusure delle attività economiche sarebbe necessario applicare effettivamente le ordinanze in vigore, prendere in considerazione la possibilità di introdurre i criteri guarito e vaccinato e controlli più severi sul rispetto delle misure anti-Covid. Ha aggiunto, inoltre, che una minoranza irresponsabile che rifiuta la vaccinazione non può causare danni enormi al paese e a coloro che “si prendono cura della nostra salute e di quella degli altri”.

Počivalšek ha anche smentito le voci che stanno circolando sui media sullo scontro che sarebbe in corso tra lui e il ministro della salute Janez Poklukar, convinto sostenitore, sempre secondo informazioni ufficiose, della necessità di imporre un lockdown, tanto da aver minacciato le dimissioni nel caso non passi la sua linea. Una misura che sempre ufficiosamente sembra abbia trovato l’opposizione di tutti gli altri ministri, che comunque si esprimeranno sulla strada che si intenderà seguire questa sera, quando secondo il portale N1 potrebbe avere luce verde una nuova dichiarazione di epidemia.

Intanto Poklukar con un tweet ha invitato tutta la popolazione a limitare la propria vita sociale per cercare di non aumentare ulteriormente la pressione sulle strutture ospedaliere del paese, che stanno operando già al limite delle loro capacità; tanto che pare possa essere chiesto un aiuto internazionale per fronteggiare la mancanza di posti letto e di personale medico.

Robert Carotta, il coordinatore dei posti letto per il covid, ha confermato a Radio Slovenia che il ministero della Salute ha già avviato trattative con Italia, Austria, Ungheria e forse anche con la Germania per il trasferimento dei malati Covid nelle loro strutture, chiedendo anche al governo di agire al più presto per invertire il trend.

Sulla situazione nelle strutture ospedaliere del paese sono intervenuti anche i direttori di tutti i nosocomi del paese. "Gli ospedali sloveni stanno affrontando i giorni e le settimane più difficili dall'inizio della pandemia di COVID-19, probabilmente anche le settimane più difficili della loro storia", hanno detto. "Tutti gli ospedali stanno già scegliendo le attività che dovranno sacrificare per avere meno conseguenze sulla salute a breve e lungo termine dei propri pazienti. Non possiamo garantire che forniremo cure mediche a tutti coloro che hanno urgente bisogno di noi, nè che manterremo i più alti standard di qualità e sicurezza" hanno concluso; dichiarando che "sarà fatto tutto il possibile".

Delio Dessardo/Barbara Costamagna