Foto: EPA
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Nessun particolare allentamento fino al 6 giugno nonostante la media dei contagi giornalieri degli ultimi 7 giorni è scesa sotto quota 300, martedì era 287, uno dei criteri per il passaggio alla fase verde. Il Governo ha fatto proprie le indicazioni del Comitato tecnico scientifico secondo cui non sarebbe arrivato ancora il momento del liberi tutti visto che lo stato di epidemia è sempre valido, e lo sarà fino al 15 giugno, e pertanto, ha detto Mateja Logar a capo del Comitato, non sarebbe logico passare alla fase verde. Il premier Janša ha dichiarato poco probabile che lo stato di epidemia venga prorogato dopo la metà del prossimo mese e quindi c'è da attendersi una transizione verso la normalità.

Il Govero ha comunque accolto alcune modifiche come per esempio per il passaggio del confine nel paese che sarà consentito senza test negativo o quarantena anche ai bambini sotto i 15 anni di età purchè accompagnati. Il decreto entrerà in vigore domenica. Niente più tampone obbligatorio al rientro in Slovenia anche per agenti di polizia, funzionari pubblici e giornalisti accreditati, all'estero per motivi di lavoro. Un'altra novità riguarda il riconoscimento dei test molecolari negativi o certificato di guarigione, effettuati in Serbia nonchè l'introduzione del colore rosso scuro per definire i paesi secondo il livello dei contagi. Si tratta di un adeguamento alla classificazione europea e pertanto per entrare in Slovenia saranno valide le stesse regole che sono già adottate per i paesi della lista rossa. Tra le regioni italiane in zona verde oltre al vicino Friuli Venezia Giulia adesso c'è anche il Veneto.

Da lunedì cambiano le regole per l'attività congressuale per gli spazi chiusi e quelli all'aperto con posti a sedere fissi sarà possibile organizzare eventi in cui si potrà occupare il 50% dei posti disponibili. (ld)