Foto: Radio Capodistria
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, eletti lo scorso 8 luglio come consiglieri dell'Assemblea dell'Unione italiana a Rovigno, hanno voluto dire la loro e lo hanno fatto a partire dalla scarsa affluenza registrata ovunque per eleggere i vertici dell'associazione che rappresenta gli italiani di Slovenia e Croazia. Un dato preoccupate per Pellizzer e compagni che hanno definito dal punto di vista democratico queste “elezioni una débâcle” per L'Unione Italiana e per le Comunità degli Italiani.

Una situazione grave dovuta, a detta dei quattro rovignesi, non solo dalla data scelta e dall'applicazione della legge sulla privacy, come “ipocritamente” alcuni dicono; ma soprattutto da “una disaffezione e dal disinteresse dimostrato dai connazionali con la non adesione al voto”.

Assurde secondo i quattro ex membri del gruppo de “La svolta” ora disciolto, le accuse che dietro la poca affluenza ci sia stato un piano di questa compagine per delegittimare il voto. Gianclaudio Pellizzer ha anche spiegato perchè la cosiddetta “opposizione” non abbia candidato nessuno, dicendo che non si trattava di una cosa possibile, visto che “il sistema elettorale è impostato male” e che le forze in campo per ora risultano sbilanciate a favore dell’attuale dirigenza.

I quattro rovignesi hanno detto di volersi adoperare “per diminuire la spaccatura tra connazionali e dirigenza”, rifiutando anche la definizione di “opposizione”, in quanto la loro critica intende essere costruttiva.

“Esortiamo tutti ad una seria riflessione sulla crisi identitaria che sta imperversando”, ha detto Gianfranca Šuran, augurandosi che nella prossima Assemblea possa migliorare “la capacità di ascolto” di tutti quanti.

Tra le prime proposte della Lista ci sarà un vecchio cavallo di battaglia dei rovignesi: la riforma dell’Unione italiana e del suo sistema elettorale, che dovrebbe diventare più rappresentativo del territorio. Un modo per riavvicinare i connazionali ed un’impresa non facile secondo Pellizzer perché in gioco “ci sono interessi” più grandi e spesso si sono lamentati Venier, Šuran, Rocco e Pellizzer lo spazio dedicato alle loro posizioni dai media è stato troppo poco.

Non resta che attendere l’indizione della prima Assemblea per capire le prossime mosse da fare, visto che ora i giochi si riaprono per tutti, con la speranza che si possa lavorare in un clima più sereno.

Barbara Costamagna