Foto: BoBo
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Entra nel vivo il confronto per la formazione del futuro governo in Slovenia. Dopo la firma del protocollo di collaborazione con la Sinistra, il pentapartito si mette al lavoro per fissare la ripartizione dei dicasteri; oggi ne discutono i segretari generali di Lista Šarec, partito del centro moderno, socialdemocratici, Desus, partito Alenka Bratušek. La chiave per la ripartizione sarebbe stata già concordata, sulla base dei seggi in Parlamento. Alla Lista Šarec andrebbero quattro dicasteri, oltre alla poltrona di premier; tra questi, Finanze e Interno. I socialdemocratici, che con Dejan Židan avranno la presidenza della Camera di Stato, contano su tre dicasteri, tra cui istruzione e lavoro. Miro Cerar, dell'SMC potrebbe andare agli esteri, Karl Erjavec alla difesa; il Desus vorrebbe anche il dicastero ambiente. Alenka Bratušek sarebbe interessata esclusivamente alla carica di vicepremier. Socialdemocratici e SMC ambiscono inoltre ai dicasteri infrastruttura e attività produttive. In quest'ultimo caso l'SMC vorrebbe confermare Jakob Počivalšek, c'è però la netta contrarietà della Sinistra; con il protocollo di collaborazione ha garantito il suo appggio al governo di minoranza e al candidato premier, ma potrebbe decidere di astenersi al momento di votare la lista dei ministri, se dovesse comprendere il nome di Počivalšek.
Sarà poi interessante vedere chi accetterà il ministero della Salute. Un dicastero poco ambito, considerate le annose difficoltà, con i problemi che si sono accumulati, dalla mancata attuazione dell'attesa riforma sanitaria, ai lunghi tempi di attesa per i pazienti, ai cronici problemi di gestione finanziaria degli ospedali. Come anticipato sabato da Šarec, se nessuno si farà avanti, sarà la sua Lista ad accollarsi l'onere di guidarlo. Se venerdi il mandatario Šarec otterrà la fiducia, avrà 15 giorni di tempo per presentare la lista dei ministri.