Foto: BoBo
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Presenti al vertice i leader di tutti i partiti impegnati nella trattativa; Marjan Šarec, Dejan Židan, Miro Cerar, Matej Tonin, Alenka Bratušek e Karl Erjavec. All'ordine del giorno i contenuti del contratto di coalizione e anche la ripartizione dei dicasteri, dopo che nei giorni scorsi i gruppi di lavoro hanno esaminato il documento per armonizzarlo e integrarlo con i suggerimenti e le proposte presentate in risposta alla bozza di accordo messa a punto da Šarec. Šarec che non nasconde la volontà di chiudere quanto priuma il negoziato in modo positivo, dando quindi vita ad una coalizione di centrosinistra comprendente sei partiti. Ottimista il leader dei socialdemocratici, Dejan Židan, il quale ha detto di sperare che la trattativa vada in porto, in modo da poter sottoporre il contratto di coalizione all'esame degli organismi dell'SD già nei prossimi giorni. Per quanto riguarda la ripartizione dei dicasteri, Židan ha spiegato che il peso di ogni singola forza politica sarà costituito dal risultato conseguito alle elezioni di inizio giugno. Non è comunque importante il numero di dicasteri che spetterà ai vari partner della coalizione, almeno questa è la posizione dell'SD, ha evidenziato Židan. Un ruolo chiave per la nascita del governo viene giocato da Nuova Slovenia, i cui seggi in Parlamento sono determinanti per arrivare alla maggioranza di 46 voti per ottenere la fiducia in Aula. L'NSI ha messo subito le carte in tavola, ponendo delle precise condizioni per entrare nella coalizione e ha fissato la data di lunedi 16 luglio come termine ultimo per un SI o un NO all'accordo. In caso di risposta negativa al centrosinistra verrebbero a mancare i numeri; come alternativa Šarec aveva pensato al partito Sinistra, le cui posizioni appaiono però distanti da quella che dovrebbe essere la linea guida di un governo di centrosinistra.