Da domani per alunni e docenti iniziano le vacanze autunnali al tempo del coronavirus e torna il Seminario di lingua e cultura italiana. Promosso dall'Unità organizzativa di Capodistria dell'Istituto dell'educazione, dal Consolato d'Italia a Capodistria, dall'Università popolare di Trieste e dall'Unione Italiana, il seminario di studi vedrà la partecipazione, a distanza, di un centinaio tra relatori, insegnanti e studenti. Suddiviso in due giornate e quattro sessioni, il seminario affronterà il tema della didattica della lingua.

In merito a questa 57esima edizione sentiamo uno degli organizzatori, il professor Guido Križman, consulente superiore per le scuole della CNI presso l'Istituto per l'educazione di Capodistria. "Chiaramente data la situazione abbiamo dovuto correre ai ripari e quindi rivedere tutta la struttura dell'organizzazione e della logistica e organizzare un seminario on-line diverso dal seminario che abbiamo organizzato a luglio. In quell'occasione i relatori erano a distanza, i docenti partecipanti in presenza, tutti suddivisi in gruppi, mentre questa volta i relatori sono sempre a distanza e i partecipanti se ne stanno a casa propria, dietro allo schermo del proprio PC. Dobbiamo dire che la risposta dell' adesione è più che soddisfacente, abbiamo più di 90 partecipanti che provengono da diversi paesi perché abbiamo docenti che provengono dalla Croazia dalla Slovenia che lavorano per varie isituzioni scolastiche, scuola elementare, scuole medie medie tecnico professionale ma anche dall'ambiente universitario docenti che insegnano l'italiano oppure anche no, perché i temi sono di diversa natura non c'è solo la lingua italiana che verranno trattati dai relatori. E quest'anno abbiamo anche l'onore di ospitare diversi docenti che sono insegnanti di lingua italiana presso le scuole con lingua d'insegnamento slovena. Questa era anche una delle nostre intenzioni, qello di attirare e coinvolgere i docenti di italiano delle scuole slovene." (ld)

Foto: Radio Capodistria/Alberto Cernaz
Foto: Radio Capodistria/Alberto Cernaz