Foto: Reuters/AP
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Un evento informale, dove giovani e meno giovani possono conoscersi ed interagire, immersi nella natura della Valle del Dragogna, per una giornata decisamente all'insegna del relax, come ci ha spiegato uno degli organizzatori, Dyego Tuljak:

In questo periodo di distanziamento sociale cerchiamo, finché possibile almeno, di riunire quelle poche persone che possiamo far incontrare in un momento informale, anche per uno scambio di idee, visto che oggi è così difficile vedersi. Ed è anche un’occasione per cercare di costruire futuri progetti, di rivederci, insomma, per creare il futuro di noi giovani nelle nostre comunità”.

Un appuntamento che va avanti già da qualche anno vero?

Vero. Abbiamo iniziato nel 2019, quando c'è stata la prima edizione che è nata un po' per scherzo. Adesso però siamo felici, perché ogni anno vediamo una crescita, sia di partecipanti che delle persone coinvolte. Ci sono tanti soci, anche tanti giovani, a questo evento. Del resto, è completamente gestito dai nostri giovani delle varie comunità. La giornata è stata resa possibile grazie all'Unione Italiana e quest'anno siamo felici anche di aver coinvolto il Comune Città di Capodistria, per un cofinanziamento di questo evento. Siamo orgogliosi sia dell'adesione che di tutte le persone che ci aiutano a realizzare questa iniziativa".

A che fascia di età è dedicato questo torneo? Possono partecipare solo “persone giovani” o anche qualcuno di “età più avanzata”?

Siamo partiti con l'idea di coinvolgere più giovani possibile. Però anche quest'anno sono stato molto felice quando ho ricevuto la telefonata della Comunità di Isola che ha detto che arriveranno anche meno giovani. È perfetto! Non vedo l'ora che tutti quanti noi ci mettiamo a giocare. È bello vedere anche il coinvolgimento proprio dei “meno giovani”, la voglia di mettersi in gioco. Alla fine, l’importante è lo scambio, lo stare in compagnia. Da qua nascono poi le basi su cui lavorare”.

Davide Fifaco