Fiume. Foto: La voce del popolo/Željko Jerneić
Fiume. Foto: La voce del popolo/Željko Jerneić

"Dal fragore al silenzio: 100 anni dall'annessione italiana di Fiume". Questo il titolo intrigante del convegno che si è svolto nella Biblioteca civica di Fiume nel centenario dell'inclusione del territorio fiumano nell'ambito del Regno d'Italia in seguito agli accordi di Roma. Sono intervenuti illustri intellettuali di Fiume quali Elvio Baccarini, Aljoša Pužar, Ervin Dubrović ed altri, nonché la presidente della Comunità degli Italiani di Palazzo Modello, Melita Sciucca. L'obiettivo del pannello è stato quello di cercare di capire come rapportarsi nei confronti del passato burrascoso della città, di comprendere quanto le vicende dei tempi andati siano parte integrante dell'identità della Fiume moderna, di vedere se possano essere rilevanti al giorno d'oggi quando la società si trova ad affrontare sfide ben diverse. Ovviamente nel dibattito non sono mancati a momenti anche toni piuttosto accesi con posizioni contrastanti. Però nell'insieme un filo conduttore ha permeato il convegno: i nazionalismi novecenteschi che non hanno lasciato indenne Fiume hanno già lasciato spazio a un mondo nuovo con il comune denominatore dell'Europa unita e tollerante che guarda al futuro. Un'Europa che è dunque già di casa in riva al Quarnero, tanto che il pannello ha dimostrato che si può ragionare con spirito costruttivo anche sulle vicende più delicate della storia, inquadrandole nel contesto storico in cui si sono evolute, con la cultura che permette di unire i tasselli del complesso mosaico del passato.