Onelio Bernetič Foto: Il Trillo
Onelio Bernetič Foto: Il Trillo

Non corretta e poco etica, per i firmatari della lettera in redazione, la decisione della presidente della Comunità degli italiani Giuseppe Tartini di Pirano, Manuela Rojec di schierarsi apertamente, come proponente, per la candidatura di Maurizio Tremul al seggio specifico alle elezioni politiche del 3 giugno. Nulla da eccepire, rileva il primo firmatario della missiva Onelio Bernetič, ma la Rojec in qualità di presidente è rappresentante ufficiale di un'associazione di connazionali non tutti sostenitori del candidato in questione. Riteniamo fondamentale - si legge - ribadire la neutralità di chi ci rappresenta, in quanto non è possibile discernere la scelta personale con il ruolo istituzionale.

"La nostra precisazione è una reazione logica alla promozione di Manuela Rojec per il candidato Maurizio Tremul alla Camera di Stato - ci dice Onelio Bernetič - come presidente della Comunità degli italiani di Pirano, a nostro avviso, non può farsi promotore di un solo candidato e non ci sempra nè etico nè giusto per il ruolo che ricopre prendere una decisione così pubblica.

Tutta la faccenda ha l'aria di voler influenzare tutti gli iscritti alla Comunità degli italiani di Pirano nella scelta del candidato. Per conto nostro è stata una decisione politica un po' maldestra e speriamo sia stata però fatta in buona fede da parte di Manuela Rojec."

I firmatari della lettera invitano i piranesi a votare Felice Žiža.

"Si, certamente - aggiunge Onelio Bernetič a sua volta candidato alle prossime elezioni parlamentari a Pirano tra le fila di Oljka in coalizione con i Verdi ed altre liste civiche - noi siamo propensi a promuovere a nostra volta e a sostenere il candidato Felice Žiža come nostro rappresentante al seggio specifico a Lubiana."

Per i firmatari della missiva Žiža ha una grande capacitò di ascolto e favorisce il lavoro di "squadra", caratteristiche queste necessarie e importanti per poter coprire la carica di rappresentante della CNI alla Camera di Stato. Un volto nuovo tra le file della politica minoritaria, concludono.