Piazza del Salario, piazza Largo della Creta, via Carlo Combi e la via Largo Pozzo longo sono solo alcuni dei toponimi andati persi e dimenticati che ora riprenderanno vita grazie alle tabelle affisse sui palazzi storici con l’operazione di recupero degli odonimi e toponimi di Pirano portata avanti dalla preposta Commissione. Per quanto riguarda l’iter, Nadia Zigante, Presidente della Commissione per le questioni della nazionalità ha spiegato che sono stati i consiglieri della Comunità Autogestita della nazionalità a proporre al consiglio comunale l’affissione delle tabelle per il ripristino degli antichi toponimi “lo abbiamo fatto quest’anno con cinque tabelle, siamo stati abbastanza rapidi grazie al comune che si è dimostrato molto sensibile a queste nostre richieste, sono le ultime tabelle di una lunga serie. Adesso siamo in attesa di iniziare con i toponimi delle zone di Santa Lucia e di Portorose, con Strugnano ci abbiamo già provato, ma non è riuscito come volevamo noi, ma con il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale speriamo che ci sarà più sensibilità per le nostre richieste”. Una giornata piacevole nella quale ci sentiamo presi in considerazione, ha detto la Zigante. Come ci ha spiegato il vicesindaco, Christian Poletti, oggi sono state affisse cinque tabelle e altre due nei pressi di Casa Tartini “La Can ha poi proposto tantissimi toponimi che il comune sta attualmente esaminando, pure per quanto riguarda il nome degli abitati, come quelli di Santa Lucia e San Bernardino e stiamo valutando come poter proporre queste tabelle; il comune è molto propenso e aperto all’affissione delle tabelle degli antichi toponimi, quindi in futuro verranno affisse sicuramente molte altre tabelle”. Le tabelle posizionate oggi sono le prime dopo tanti anni e vengono viste dal vicesindaco come una piccola vittoria che è stata ottenuta grazie alla proposta avanzata dall’esperta di storia Piranese con all’attivo numerose pubblicazioni Daniela Paliaga Janković “ È importantissimo per calare nella consapevolezza dei residenti quale era la fisonomia, lo stradario che si è formato durante i secoli precedente all’avvento della Jugoslavia che dopo il 55 ha cambiato radicalmente lo stradario, dando una nuova fisionomia”. Su cosa andrebbe invece fatto in futuro la Paliaga Janković ritiene che “Bisognerebbe rispettare maggiormente il nostro patrimonio storico con un maggiore impegno da parte dell’Istituto per il patrimonio culturale e con una maggiore sorveglianza da parte di tutte le istituzioni che sono demandate ad avere cura di questa città”.

Dionizij Botter

Foto: Radio Capodistria/Dionizij Botter
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