In attesa dell'inclusione dell'istrioto nell'elenco del patrimonio culturale immateriale della Croazia che, come ci ha confermato Paolo Demarin, dovrebbe arrivare entro la fine dell'anno, anche questa volta i promotori della manifestazione, si sono dati da fare e hanno organizzato quattro giornate ricche, piene di contenuti diversi e accattivanti. La forza deriva pure dalle cinque Comunità degli italiani coinvolte nel progetto: Rovigno, Dignano, Gallesano, Valle e Sissano. Sodalizi che durante tutto l'anno curano le diverse forme della lingua romanza autoctona, precedente all'istroveneto, ma nel contempo riescono a creare progetti comuni. Esempio l'odierna giornata d'apertura, con il Laboratorio linguistico che ha coinvolto gli alunni delle classi inferiori delle elementari di Pola, Dignano e Rovigno con le periferiche di Sissano, Gallesano e Valle. La palestra cittadina di quest'ultima ha ospitato stamattina un'intensa attività didattica con la presentazione di un nuovo gioco di memoria in istrioto, questa volta dedicato al mondo animale; quindi della terza puntanta, delle 25 previste, del cartone animato "Il mondo di Bibi" e poi di altre due storie della Pimpa, naturalmente in istrioto. All'apertura di Valle faranno seguito le serate letterarie con la presentazione di una nuova raccolta di poesie del rovignese Libero Benussi e teatrali con Petra Blašković e i gruppi filodrammatici della zona.
Ci sarà poi tanta musica con i cori ma soprattutto con il festival della canzone in istrioto che quest'anno presenterà ben 11 nuove composizioni. Non mancheranno momenti d'intrattenimento accompagnati da una ricca offerta enogastronomica. Tutto - come ci racconta Paolo Demarin che presiede l'Assemblea UI, la CI di Sissano e coordina il Festival - in attesa del riconoscimento dell'istrioto tra i beni immateriali della Croazia. "Sarà quello un riconoscimento per tutte quelle persone che lo parlano, a tutti gli scrittori, poeti ed insegnanti che lo promuovono, a tutti i connazionali che lo sostengono e alle istituzioni, Unione italiana in primis, che credono di poter tutelare e valorizzare un idioma che sta alla base della nostra identità", ci ha detto Paolo Demarin.
Lionella Pausin Acquavita

Foto: Radio Capodistria
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