La settimana appena trascorsa è stata quella della demolizione del cosiddetto primo settore ovvero come ci racconta la preside Irena Penco, rasa al suolo la "mitica officina" e l'atrio onde creare i presupposti per preparare le fondamenta e dare avvio ai lavori edili veri e propri. "Sarà sicuramente una scuola che Buie e tutta la Comunità nazionale italiana del territorio attende impazientemente e si merita" aggiunge la Penco e dice "il primo settore viene demolito per rinascere come una fenice e sarà una struttura su due piani mentre rimangono invariate le mura esterne del secondo settore, quello delle attuali classi che viene però completamente ristrutturato negli interni". Progettata dall'architetto Legovich con le maestranze assegnate all'azienda "Vladimir Gortan", nomi che vantano una lunga collaborazione con le istituzioni CNI, la scuola nuova dovrebbe riaprire i battenti tra poco più di un anno. "La conclusione dei lavori è prevista a marzo 2022 poi ci vorrà un po' di tempo per la fornitura degli arredi e delle attrezzature ma noi siamo fiduciosi e crediamo di poter inaugurare la sede alla vigilia dell'anno scolastico 2022/2023" sostiene la preside che ringrazia Città di Buie e locali, Università popolare aperta, Comunità degli Italiani e Scuola professionale per aver messo a disposizione alcuni spazi che permetteranno di far svolgere le lezioni al centinaio di studenti della Leonardo da Vinci. "Bisogna specificare che questi spazi non sono sufficienti per accogliere tutte le nostre 16 sezioni, ossia i 24 gruppi di allievi, perciò fino alla fine di questo anno scolastico - previo consenso del Ministero all'istruzione - noi lavoreremo secondo il modello B ovvero la didattica combinata il che significa che il 50 per cento delle classi per una settimana sarà in presenza a Buie e l'altro 50 per cento seguirà le lezioni a distanza quindi on line e questi due gruppi si alterneranno di settimana in settimana". Da ricordare infine che la ricostruzione e ampliamento della scuola media superiore sono stati stanziati complessivamente 24 milioni di kune, 3 milioni e 200 mila euro il 45 per cento sostenuto dal governo croato, il 37 dall'Unione Italiana con i fondi del governo di Roma ed il 18 per cento dalla Regine istriana che e' fondatrice dell' istituto scolastico buiese.
Lionella Pausin Acquavita

Foto: Radio Capodistria
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