Nato con l’intento di conservare e diffondere la storia della presenza culturale italiana a Fiume attraverso la voce diretta dei suoi protagonisti, l’archivio è attualmente composto da nove videointerviste” ci racconta Gianfranco Miksa che assieme allo storico e ricercatore Vanni D’ Alessio, è ideatore e realizzatore dell’iniziativa. “Un progetto triennale che abbiamo avviato all’ incirca un anno fa e che intendiamo proseguire visto che l’obiettivo è quello di raccogliere gli interventi di almeno una trentina di personalità che hanno caratterizzato la vita comunitaria e cittadina” ci dice ancora Miksa, giornalista del quotidiano “La voce del popolo” ed esperto di drammaturgia e teatro.

Consultabile sul canale YouTube della Comunità degli italiani di Fiume l’Archivio della Memoria propone al momento le testimonianze di Giacomo Scotti, Maria e Mario Schiavato, Silverio Cossetto, Giuseppe Bulva, Maria Blecich, Silvana Vlahov, Elda Bradičić e Bruno Petrali. Attraverso il racconto della loro vita personale e famigliare, del percorso professionale, dell’impegno e contributo dato alla CNI descrivono il quadro storico- sociale del capoluogo quarnerino.

Testimonianze preziose da tramandare alle nuove generazioni e che costituiscono un nucleo di fonti orali consultabile dagli studiosi”T ci spiega Miksa rilevando che nella metodologia di lavoro e per facilitare la ricerca all’ internauta sono state adottate le indicazioni per argomenti perché aggiunge “sono tantissimi i temi presentati: dall’ infanzia alla scolarizzazione, e poi ancora i giochi, la lingua, il dialetto, i bombardamenti e la guerra, l’arrivo dei partigiani, l’esodo, l’ essere diventati minoranza, la trasformazione della città”.

Un lavoro che mi ha arricchito come persona e come appartenete alla Comunità nazionale italiana perché si tratta di personalità importanti con percorsi di vita interessanti come quello del novantaquattrenne Bruno Petrali, grande attore, cantante, conduttore e direttore del Dramma Italiano oppure quella di Silverio Cossetto che ha vissuto l’ inferno di Goli Otok o ancora Elda Bradičić già direttrice dell’ EDIT e deputata al Sabor croato nel periodo dell’ Ex federativa jugoslava” ci racconta ancora Miksa che non volendo tralasciare nessuno aggiunge subito “ci sono ancora Maria Blecich, classe 1926 insegnante nelle scuole italiane, Silvana Vlahov per lunghi anni giornalista, quindi insegnante e direttrice della SEI Belvedere nonché fondatrice della Scuola Modello, i coniugi Maria e Mario Schiavato lei dirigente scolastica, e lui grande scrittore e alpinista e ancora Giuseppe Bulva, testimone dell’ incendio della Sinagoga di Fiume o Giacomo Scotti scrittore, giornalista, traduttore che tutti conosciamo e non necessità di particolare presentazione”.

Come sottolineato ancora da Miksa si sta già lavorando sull’ ampliamento del progetto che ha valenza internazionale in quanto collegato alla ricerca sui confini e le trasformazioni urbane dopo la Seconda guerra mondiale portato avanti dalla British Columbia e del Centro di studi avanzati dell’Università di Fiume.

Lionella Pausin Acquavita

Bruno Petrali Foto: Radio Capodistria
Bruno Petrali Foto: Radio Capodistria