Foto: e-koper.si
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Il primo cittadino di Capodistria, Aleš Bržan, intende riconfermare Mario Steffé alla carica di vicesindaco italiano. La lettera con la proposta è arrivata alla locale Comunità autogestita già lo scorso anno, dopo che Bržan aveva incontrato tutti e tre i consiglieri comunali eletti ai tre seggi specifici. La Comunità autogestita comunale discuterà della faccenda la prossima settimana. Il parere espresso non conterà nulla, visto che il sindaco può comunque fare di testa sua. È accaduto nello scorso mandato, quando c’è stato un lungo braccio di ferro. Al momento non è chiaro cosa intenda fare la Comunità autogestita, anche se questa volta non è escluso che possa anche arrivare il parere positivo per Steffé.

A Isola nessuna richiesta formale è ancora arrivata alla Comunità autogestita della nazionalità. Qui il parere è vincolante. Se ne discuterà probabilmente questo mese. La strada sembra comunque spianata per Marko Gregorič, che non dovrebbe avere problemi ad ottenere l’avvallo dell’organismo. La cosa sembrerebbe gradita anche all’amministrazione comunale. Il suo principale avversario pare essere comunque una pesante campagna mossa da alcuni nei suoi confronti fatta di addebiti e squalifiche, partita sin dalla sua candidatura, che sembrerebbe avere come unico scopo quello di fargli alzare bandiera bianca. Paga soprattutto la guerra senza quartiere in atto tra le varie fazioni presenti sulla scena minoritaria in Slovenia.

A Pirano tutto è ancora in alto mare. Il sindaco Andrej Korenika ha detto che seguirà le indicazioni che arriveranno da Palazzo Tartini, ma ha aggiunto che vorrebbe a suo fianco un vicesindaco a tempo pieno. L’unico che potrebbe aspirare a stare in pianta stabile al comune sembrerebbe essere Christian Poletti, che però potrebbe faticare ad avere l’avallo della Comunità autogestita della nazionalità. L’organismo è ancora impantanato nella difficile trattativa sulla distribuzione delle poltrone. Per la nomina del presidente e dei rappresentanti nella Comunità autogestita costiera ci vuole la maggioranza di due terzi, che per ora non c’è. Dopo due fumate nere, risalenti allo scorso dicembre, per il momento non sembra si siano fatti passi avanti e a quanto pare nessuno ha fretta di uscire dallo stallo. La partita però non riguarda solo Pirano, ma è parte dello scontro in corso tra clan minoritari. In gioco c’è soprattutto la presidenza della Comunità autogestita costiera che da tempo è guidata dal capodistriano Alberto Scheriani. Una fetta dei consiglieri piranesi che fa capo alla lista “Impegno e futuro”, appellandosi al principio della rotazione, vorrebbe che adesso fosse assegnata a loro. Che l’incarico sia particolarmente ambito ed importante per gli equilibri minoritari (e non solo) è testimoniato anche dal fatto che una di loro, la vicesindaca di Pirano Manuela Rojec, diventata anche membro si spicco a livello locale di Movimento Libertà, ha detto che per sedere su quello scanno sarebbe disposta a rinunciare all’incarico in comune.

Stefano Lusa