Foto: Radio Capodistria
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Tra le priorità di questo mandato la riforma statutaria, dello status giuridio dell'Unione e quella del regolamento elettorale. Nel corso dell'assiste sono stati eletti i nuovi vertici e i membri delle commissioni e dei comitati dell'Assemblea. Candidati unici e eletti con il consenso quasi unanime i nuovi vertici. Paolo Demarin di Sissano nuovo presidente, dopo che ha ricoperto la carica di vice per due mandati, mentre la vicepresidenza è andata a Arianna Brajco di Momiano. Demarin si è detto molto onorato per il nuovo incarico che intende portare avanti con grande responsabilità. Saranno quattro anni all'insegna della comunità d'intenti, della crescita, della sicurezza e del consolidamento delle nostre istituzioni, ha rilevato, a partire dai sodalizi che sono alla base dell'esistenza stessa della comunità nazionale italiana, come pure il rafforzamento del patto firmato tra Unione italiana e connazionali. Anche Demarin ha sottolineato la necessità di avviare riforme urgenti in seno alle istituzioni della CNI.

Piena fiducia dell'Assemblea alla nuova Giunta Esecutiva guidata da Marin Corva. Corva ha presentato i membri del suo esecutivo, anche questo ringiovanito all'insegna delle donne, che sono 3 su 5, e parlando delle linee linee programmatiche dell'esecutivo minoritario che toccano settori fondamentali quali le comunità degli italiani, scuola, coordinamento tra istituzioni, giovani, cultura ed economia. Corva tra gli altri intende allargare, se le modifiche statutarie verranno attuate, il numero dei guintini a 7.

Riforme più che mai urgenti anche per i consiglieri della cosiddetta opposizione. Abbiamo toccato il fondo, ha rilevato Gaetano Benčić di Torre, e questa consapevolezza dovrà spronarci a risalire la china. Benčić ha bollato come disfatta le ultime elezioni per la scarsissima affluenza che secondo lui è testimonianza di una disaffezione senza precedenti. Il neoeletto consigliere di Torre ha inoltre parlato di incompatibilità tra le funzioni ricoperte in questa tornata da Stefano Lusa in qualità di presidente di un organo imparziale come la Commissione elettorale centrale e il suo essere giornalista che prende posizione. Lusa, per il teryo mandato alla guida della Commissione, ha risposto di aver accettato la richiesta dei presidenti Tremul e Radin non per ambizione bensì per responsabilità. Più della scarsa affluenza, ancora Lusa, dovrebbe preoccupare il numero scarso di candidati.

Gianclaudio Pellizer di Rovigno (uno dei membri dell'oramai ex La Svolta in forte disaccordo con i vertici UI) ha auspicato il rispetto delle regole e delle persone se la CNI vuole continuare ad esistere.