Orietta Marot Foto: La voce del popolo/Goran Žiković
Orietta Marot Foto: La voce del popolo/Goran Žiković

Mantenute le promesse elettorali e modificato lo statuto l’esecutivo a sette di Marin Corva ha ottenuto il favore di 54 consiglieri. Soddisfatto il presidente che ora avrà modo di lavorare- come ha detto- a ranghi completi.

“Nel dibattito di questa sera, teniamo conto che non sono trascorsi i classici 100 giorni per valutare il lavoro della Giunta alla quale vanno riconosciute decisioni importanti” ha affermato nel suo intervento di apertura il presidente dell’UI Maurizio Tremul che -assieme al deputato CNI al Sabor, Furio Radin e al Console d’ Italia a Fiume, Paolo Palminteri - ha ricordato pure alcuni altri importanti avvenimenti che hanno coinvolto o interesseranno la nostra minoranza: nuovo governo e prossime elezioni amministrative in Slovenia, falliti referendum in Croazia, rifinanziamento della legge 73/01 per nominarne alcuni.

Toccata pure la crisi dell’Università popolare di Trieste argomento rispuntato pure in ambito della discussione sul primo assestamento di Bilancio, manovra dovuto principalmente alle ultime modalità di ripartizione dei contributi del Friuli-Venezia Giulia e al bando dell’Università popolare di Trieste con l’esclusione dei mezzi destinati al Fondo promozione delle Comunità degli Italiani. Se da una parte è emersa la massima solidarietà con i dipendenti dell’UPT dall’ altra si è registrata una grande preoccupazione perché le vicende che coinvolgono l’ente morale triestino si riflettono negativamente sulle attività della CNI. “Con l’Università popolare di Trieste abbiamo un legame storico che non va dimenticato ma forse è venuto il momento per questa Assemblea di individuare e proporre alla Nazione Madre un altro sistema, un altro filtro di controllo dell’arrivo dei mezzi all’ Unione Italiana” la riflessione di Gaetano Benčić.

Aggiornata alla prossima seduta la votazione del Codice etico mentre è stato approvato all’ unanimità il Piano di Lavoro dell’Assemblea per il 2019. Una programmazione ambiziosa che prevede pure la convocazione di alcune sedute tematiche legate alle scuole e ai mezzi d’ informazione e alla quale il presidente, Paolo Demarin -così ha promesso- si atterà rigorosamente.

La seduta di ieri sera a Torre ha avuto anche una dimensione emotiva. È stata l’ultima riunione per la direttrice amministrativa, Orietta Marot che dopo 31 anni di lavoro all’ Unione Italiana è andata in pensione. Un grande applauso ha accompagnato il suo saluto nel quale ha sollecitato i consiglieri a tenere conto dell’UI perché è un’istituzione importante e necessaria.