Un'analisi commissionata proprio dal Consiglio e che ha toccato in questa fase le località di Buie, Torre, Rovigno e Sissano con un'indagine sul campo atta ad individuare l'applicazione del bilinguismo visivo, scritto, orale e multimediale. Ma al di là dei risultati raccolti e che indicano una totale pariteticità della lingua italiana e croata solo ed esclusivamente nelle indicazioni delle vie ed una riduzione dell'uso dell'italiano nella segnaletica stradale, pubblicitaria e cosi via, la ricerca condotta da Loredana Bogliun, Andrea Debeljuh e Aleksandro Burra fa emergere delle conclusioni importanti e preoccupanti. Nonostante il rapporto propositivo che la maggioranza slavofona ha nei confronti dell'italiano, il suo uso è in fase di regressione, la lingua italiana non è paritetica a livello sociale e il bilinguismo è un concetto di facciata. La responsabilizzazione degli italofoni e l'affermazione del concetto di lingua italiana quale bene collettivo della regione sono solo alcune delle proposte d'intervento alle quali si aggiungono la necessità di uniformare le norme di tutela della Comunità nazionale autoctona italiana in Istria con un piano di sanzioni per le inadempienze. Vanno inoltre definiti, è stato detto ieri sera a Torre, i concetti base operativi perché il bilinguismo non può essere ridotto al fatto di avere dei toponimi anche in lingua italiana; diventa troppo poco, bisogna chiarire situazioni per situazione il contenuto ovvero dare valore alla presenza della lingua italiana sul territorio. Per quanto riguarda le denuncie sulla violazione del bilinguismo, sono pervenute al Consiglio una ventina di segnalazioni. Queste saranno inviate ora agli organi competenti della Regione Istriana alla quale sarà richiesta pure l'individuazione di una data in ricordo dell'esodo e la proposta di denominare il nuovo ospedale di Pola a Giuseppe Geppino Micheletti medico-eroe della strage di Vergarolla. Nel corso della riunione è stato anche deciso di far pervenire al governo di Zagabria un nuovo sollecito per la reintroduzione dello studio dell'italiano quale lingua dell'ambiente nelle scuole della maggioranza. Avviata una campagna per la denominazione comune del terrano, vino che appartiene all'Istria intera - slovena, croata ed italiana - nonché la proposta di etichettatura bilingue dei prodotti agroalimentari autoctoni istriani. (lpa)

Foto: Radio Capodistria
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