Foto: Matija Sušnik/DZ
Foto: Matija Sušnik/DZ

I voti favorevoli si fermano a 44, gli stessi ottenuti il 13 gennaio scorso quando però erano bastati ad accogliere la normativa che successivamente purtroppo si era andata ad imbattere nel veto sospensivo del Consiglio di Stato. Hanno votato a favore i partiti del centro-destra, quelli della coalizione governativa e altre forze che la sostengo. 35 invece i voti contrari quelli dell’opposizione di centro- sinistra che anche nel corso delle dichiarazioni di voto erano stati molto critici e duri nei confronti della proposta definita “incongruente e faziosa”. Da ricordare inoltre che erano 86 i deputati in aula. Va detto che prima del voto c’è stata un ultimo tentativo per salvare la legge con la proposta del deputato della CNI Felice Žiža di posticipare la votazione ad una delle prossime sedute, iniziativa fallita poiché il regolamento e le procedure interne prevedono che dopo il veto del Consiglio di stato la normativa venga votata dalla Camera alla prima riunione successiva. “Noi ci abbiamo creduto fino in fondo anche perché i 46 voti ci sarebbero stati, ma purtroppo si sono registrare due assenze causa Covid” spiega Felice Žiža che non nasconde il proprio rammarico e aggiunge: “E’ stato un grande lavoro di squadra durato più di sei mesi e che ha coinvolto presidi,consulenti pedagogici, professori universitari, un lavoro sostenuto per altro dalla ministra all’istruzione Simona Kustec che ringrazio, ma non anche dal suo ministero che -oserei dire- ha portato a questa situazione e al veto al Consiglio di stato”. Grande amarezza anche per l’insensibilità delle forze politiche di sinistra. “Hanno votato contro proprio quei partiti che si proclamano sempre come grandi tutori dei nostri diritti e della loro attuazione” afferma il deputato CNI spiegando che “ci si attendeva maggiore comprensione da quelli che sono gli alleati storici nel territorio che non hanno recepito le difficoltà e sostenuto i cambiamenti volti al loro superamento”. Felice Žiža fa capire ancora che non ci s’intende arrendere e dice: “Nei prossimi giorni convocheremo una riunione con tutti gli interessati: dirigenti scolastici, esperti del settore e rappresentanti istituzionali della CNI e vedremo tutti assieme come procedere per individuare una strategia comune sia a breve che a lungo termine legata al mondo-scuola”.

Lionella Pausin Acquavita