Il primo assestamento del Piano Finanziario e della programmazione 2020 ha riportato a galla - ieri sera all'Assemblea dell'Unione Italiana riunita a Buie - le difficoltà dovute alla problematicità dei rapporti con l'Università popolare di Trieste. E' stato il presidente dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul, nel suo intervento introduttivo, a toccare alcuni problemi di fondo della CNI. "Siamo un po' sotto attacco, si sta cercando di dividere, di toglierci soggettività e ruolo e dunque il mio appello è di fare sinergia in modo che tutte le istituzioni si rafforzino" ha detto Tremul ricordando che spiegherà agli autori dell'interpellanza relativa agli immobili UI che hanno avuto informazioni errate. "Nonostante qualche incidente di percorso, come quelli di Valle e Zara, la gran parte delle Comunità e istituzioni operano bene al contrario di altri enti che non lo hanno fatto" ha affermato ancora Tremul. "Va trovato un rapporto diretto con la Nazione Madre" si è sentito dire più volte ieri sera a Buie e fino a quando questo non ci sarà, è giusto avere un proprio rappresentante nel Consiglio di amministrazione dell'UPT. Questa richiesta è stata sostenuta a grande maggioranza dall'Assemblea che ha inoltre invitato l'ente morale triestino a fornire una relazione completa sui progetti per la CNI, di loro competenza . "L'hanno chiesto in passato, senza mai ottenerla, la presidenza e la Giunta esecutiva ora lo fa anche il nostro massimo organo deliberativo; l' UPT gestisce i sue terzi dei fondi che lo Stato italiano destina alla nostra minoranza ed è giusto avere una visione dettagliata di come vengono spese le risorse per i progetti che noi abbiamo indicato" ha detto il presidente dell'Assemblea, Paolo Demarin.
L'Assemblea ha accolto i Bilanci consuntivi delle sedi UI di Fiume e Capodistria che hanno chiuso il 2019 con un attivo di rispettivamente 307 mila kune e di qualche decina di euro. Da segnalare in questo contesto la riflessione di Gianclaudio Pellizzer e relativa ufficio capodistriano. "Non può essere che chi propone il Bilancio poi anche lo promulghi, è in conflitto d'interesse; nessuno parla di divisione ma è necessario mettere le carte in regola e armonizzare statuto e regolamenti" ha detto il consigliere rovignese mentre il Bilancio di Unione Capodistria è stato accolto prima dall'Assemblea in toto e quindi anche dai membri presenti della consulta capodistriana.
Articolato pure il dibattito sul primo assestamento del Piano finanziario e della programmazione 2020 che come spiegato dal presidente dell'esecutivo, Marin Corva è dovuto ad alcune indicazioni ricevute dai finanziatori. Le osservazioni maggiori sono andate alla mancanza di criteri per l'assegnazione dei fondi che l'Ufficio per i diritti dell'uomo di Zagabria destina alle Comunità degli Italiani, ma ci sono stati appunti sia per quanto riguarda la programmazione del Dramma Italiano che per l'assenza dal piano dei mezzi destinati alla costruzione dell'asilo italiano di Fiume. "Penso che sia giunto il momento di fare un riesame di quanto stiamo facendo perché ho l'impressione che stiamo andando avanti per inerzia, invece bisogna valutare l'efficacia dei nostri progetti e della nostra azione" ha detto il consigliere Gaetano Benčić convinto che questo potrebbe dare nuova vitalità alla componente italiana.

Lionella Pausin Acquavita

Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria