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Si è concluso al Ministero degli Esteri italiano il giro di incontri istituzionali tenuto dai vertici della UI a Roma. In particolare nella giornata conclusiva, Tremul e Corva hanno avuto modo di parlare delle problematiche dell'Unione Italiana con il Viceministro per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale Emanuela Claudia del Re.

Queste le parole di sull’incontro con il Viceministro: "abbiamo posto la questione che abbiamo portato avanti in tutti questi giorni di incontri, ovvero il rifinanziamento della legge 73/01, con l’auspicio di un suo aumento ed un ripristino della norma prima delle modifiche intervenute lo scorso anno, il rifinanziamento della legge 72/01, cioè quella che finanzia le attività degli esuli ed il sostegno all’editoria italiana all’estero, quindi sostanzialmente per “La Voce del Popolo”. Poi abbiamo anche presentato, in generale, quella che è l’attività della Comunità Nazionale Italiana. Il Viceministro del Re ha ribadito di conoscere molto bene questa realtà, di avere delle informazioni molto chiare ed articolate. Si è compiaciuta del percorso di rinnovamento che stiamo facendo in questa legislatura, con il ricambio generazionale, che porterà sicuramente a delle innovazioni alle nostre attività. Si è espressa positivamente per quanto riguarda la legge 73/01 e la 72/01, il Ministero degli Esteri sta già proponendo il suo inserimento nella legge di bilancio e quindi il rifinanziamento sugli importi degli ultimi anni. Poi dovremo seguire l’intera procedura a livello parlamentare, per evitare che ci siano brutti scherzi, per così dire, da qualche parte. La Viceministro ha inoltre auspicato che continui questo processo di innovazione che stiamo portando avanti e che vada a puntare poi su un ulteriore elevamento delle qualità delle nostre attività, coinvolgendo anche le fasce giovanili e le fasce imprenditoriali. Credo quindi sia stato un incontro assolutamente positivo".

Molti dei politici che avete incontrato in questi giorni sono di Trieste o del Friuli Venezia Giulia, come Patuanelli, Serracchiani, Zoccano, Rosato e Rojc; immagino fossero già a conoscenza di alcune delle problematiche della UI?

Tremul: “Indubbiamente sì, alcuni erano a conoscenza, altri un po’ meno, però tutti ci hanno ascoltato con grande attenzione, tutti hanno voluto capire, approfondire la nostra realtà, le nostre tematiche e tutti hanno sottolineato, in maniera bipartisan, l’importanza di mantenere viva la presenza culturale, di lingua, di identità e di persone italiane in Istria, Quarnero, Dalmazia, Slovenia e Croazia. E’ stato anche espresso l’apprezzamento per il lavoro che è stato fatto finora. Adesso stiamo preparando una relazione sui risultati raggiunti con i mezzi della legge 73/01 dal 2001 ad oggi, ovvero da quando è stata varata, anche per supportare ulteriormente la dimostrazione della validità degli obiettivi che abbiamo raggiunto. Quindi è giusto che si continui su questa strada, in modo da avere continuità ma anche rinnovamento con il coinvolgimento delle nuove generazioni".

Negli ultimi tempi si è parlato molto ed anche con una certa preoccupazione, della situazione dell’Università Popolare di Trieste. E’ stato un argomento che siete riusciti ad approfondire in questi tre giorni, in particolare al Ministero degli Esteri?

Tremul: “Sì, abbiamo posto questa questione, che è fondamentale anche per l’erogazione dei finanziamenti. Abbiamo avuto delle informazioni relative al fatto che ci sono degli accertamenti in corso e che il Ministero degli Esteri sta lavorando per risolvere questa situazione, tutto sommato alquanto ingarbugliata. Di più non ci è dato di sapere e non possiamo approfondire questa tematica. L’auspicio è che questa situazione si risolva quanto prima, perché prima si risolverà prima saranno, va detto molto chiaramente, erogate le risorse per il 2018, visto cha abbiamo avuto l’impressione che fino a che non si sarà fatta almeno una parte di chiarezza su questo quadro, non saranno ancora erogate”.

Una serie di incontri, in questi tre giorni, che lei valuta in maniera positiva?

Tremul: “Era da un po’ di anni che noi non facevamo una full immersion a Roma, contattando il Parlamento (Camera e Senato), le varie forze politiche, il Governo ed i vari esponenti del Governo. Ora lo abbiamo fatto, dove siamo stati abbiamo trovato grande disponibilità all’ascolto ed alla condivisione dei nostri propositi. Da tutte le parti ed in tutti gli incontri abbiamo avuto conferma del sostegno da parte dell’Italia alla nostra Comunità Nazionale Italiana. E’ una strada che continueremo a percorrere anche nei prossimi anni perché è importante che ci sia anche un lavoro di sensibilizzazione e di mettere a conoscenza del Parlamento e del Governo italiano, in maniera quanto più approfondita, quello che è il lavoro che stiamo facendo, ma anche le aspettative di quello che vogliamo possa essere realizzato per mantenere sempre più viva e far crescere ulteriormente la presenza degli italiani nei territori del nostro insediamento storico”.

Ci sono stati alcuni accordi, alcune promesse da parte delle persone che avete incontrato. Adesso da parte vostra ci sarà una sorta di monitoraggio per verificare come procede l’iter per il rifinanziamento delle leggi 73/01, 72/01 e per l’editoria in lingua italiana?

Tremul: “leggendo le notizie di stampa, che leggiamo in questi giorni, notiamo che abbiamo ottenuto delle importanti rassicurazioni da parte del Governo e del Parlamento in maniera totalmente bipartisan. Questo non vuol dire che adesso ce ne torniamo a casa ed aspettiamo che tutto si risolva da solo. Dobbiamo monitorare quello che sta succedendo, continuare nell’opera di sensibilizzazione, produrremo a breve una relazione, che renderemo pubblica, su quelli che sono stati i risultati raggiunti in questi anni di 73/01, cioè dal 2001 in poi. La relazione è praticamente pronta, dobbiamo finalizzare alcune questioni. Tutto ciò a supporto e per dimostrare che tutte le risorse fornite dallo Stato italiano sono state usate bene e che contribuiscono a mantenere viva la presenza italiana in questi territori. Tutto questo dovrà essere accompagnato anche da ulteriori visite a Roma, da contatti che abbiamo stabilito con i nuovi parlamentari, con il nuovo Governo, in modo tale che ci sia un’interlocuzione, quanto più immediata possibile, con la nostra nazione madre".

Davide Fifaco