Foto: Archivio personale/Zeljko Jerneić
Foto: Archivio personale/Zeljko Jerneić

Il presidente della Giunta esecutiva dell'Unione Italiana, Marin Corva, ha commentato i dati emersi con l'ultimo censimento in Croazia:

"Il censimento evidenzia anche un calo demografico a livello nazionale, ovviamente di tutte le etnie minoritarie e quella maggioritaria. Era un po' un risultato che si poteva anche aspettare, perché abbiamo notato comunque un calo della presenza italiana.

Per fortuna il calo non è drastico; è importante ma non drastico. Penso che sia anche un po' dovuto a diversi fattori: sappiamo che la Croazia in questo periodo, negli ultimi 10 anni, ha passato momenti di crisi e c’è stata comunque una buona fetta della popolazione, in particolar modo dei giovani, che si sono trasferiti in vari paesi, come Irlanda o Germania, tra i quali ci sono stati anche i nostri connazionali e tantissimi giovani che si sono trasferiti in Italia o in altri paesi italofoni.

Poi c'è il problema che la nostra comunità è una comunità abbastanza anziana; infatti, in questi 10 anni alcuni nostri connazionali ci hanno lasciato. Va comunque detto che in alcune località il risultato non è negativo, mettiamola così, però in altre zone purtroppo dobbiamo capire cosa sia successo. È da presupporre che ci sia da lavorare molto di più con la fascia dei giovani, che oggi come succede anche per i giovani della maggioranza, spesso e volentieri dichiarano una identità regionale oppure addirittura europea.

Questi sono i dati e noi ovviamente il censimento, come tale, non lo riteniamo uno strumento adeguato a definire i diritti di una comunità come la nostra, anche perché sappiamo che ci sono stati alcuni problemi nel corso di tutto il processo. Abbiamo avuto modo di sentire alcuni nostri connazionali che hanno lamentato il fatto che non sono stati visitati dagli addetti al censimento. Questo, in sostanza è quello che vi posso dire come primo impatto con questi risultati".

Davide Fifaco