I candidati al seggio specifico Foto: Radio Capodistria
I candidati al seggio specifico Foto: Radio Capodistria

Confronto elettorale tra Maurizio Tremul, Felice Žiža e Bruno Orlando. Puntata speciale de "Il vaso di Pandora" riservata all'ultimo confronto tra i candidati al seggio specifico, prima del voto del 3 giugno. Seguici in diretta audio e video sul nostro portale e su Facebook.

Si parte con la diretta online!

I tre candidati rispondono alle domande di .

Stefano Lusa: Un primo quesito su come è andata la campagna elettorale.

Maurizio Tremul: sono contento che in campagna elettorale sono riuscito a comunicare tutto quello che è il mio programma e tutto ciò che ritengo importante

Felice Žiža: è stato un mese entusiasmante, ho avuto tanta partecipazione e collaborazione con i connazionali. Ho fatto molti incontri in tutte le comunità. E' stata una carta vincente perché ho potuto dare modo di conoscermi e di conoscere tutte le realtà, con una grande empatia del pubblico.

Bruno Orlando: io penso di aver fatto passare il mio messaggio. Le persone mi fermavano complimentandosi per ciò che ho in mente di fare. Sono amareggiato perché la Voce del Popolo non ha pubblicato un mio comunicato stampa. Nel mio programma ho messo il punto sulle cose essenziali.

SL: Felice Žiža lei ha sostenuto che il deputato deve andare a braccetto con la Can costiera

: sì, credo che la Can costiera sia il primo partner da coinvolgere, ma sotto la Can bisogna coinvolgere anche tutti gli istituti scolastici. Il deputato deve essere il "caposquadra" con la squadra che deve lavorare a piramide. La base della piramide sono i nostri connazionali.

SL: Bruno Orlando ha puntato il dito sulla Can costiera...

BO: la Can costiera ha dimenticato che deve essere anche promotrice di alcune iniziative. Ad esempio non ha impostato un regolamento sulle elenchi elettorali.

SL:Tremul va bene la gestione degli elenchi elettorali?

MT: se ne parlò molto con il deputato Roberto Battelli e con il docente Sergio Bartole. LA posizione era molto critica, ma la legge non è stata modificata. Secondo me la gestione migliore era quella precedente, cioè eseguita dalle Can, con le verifiche fatte poi dagli organi competenti. Io se eletto mi impegno a modificare questa legge.

SL: Tremul, lei e Žiža avete entrambi affermato che il limite di due mandati e corretto.

MT: secondo me ci dovrebbe essere un “auto” codice etico che limiti le candidature. Lasciamo perdere ciò che è stato fatto in passato. Io credo che se un connazionale fa due mandati, poi debba farsi da parte, lavorare con i giovani che poi vadano a candidarsi ed a farsi eleggere.

SL: Quindi anche per lei il limite di due mandati è corretto?

FŽ: penso cheil lavoro che svolge un deputato sia molto gravoso e non può essere portato avanti per più di otto anni. Il presidente della Can costiera dovrebbe invece essere eletto a rotazione.

BO: due mandati possono essere sufficienti, ma se già durante il primo mandato uno non fa ciò che si era prefissato dovrebbe abbandonare la carica.

SL: avendo la bacchetta magica, una volta in Parlamento quale è la cosa che farebbe subito?

BO: io direi di cambiare il sistema elettorale borda. Questo sistema in realtà è un maggioritario semplice. È un sistema troppo complesso che in uno stato di legalità non dovrebbe esserci. Però forse ancora prima mi occuperei della Legge Quadro.

MT: io direi assolutamente la Legge Quadro; poi dopo un dibattito pubblico con i connazionali, poi personalmente darei grande attenzione i programmi italiani di Radio e TV Capodistria, che come si sa sono molto a rischio.

FŽ: la Legge Quadro è il primo punto del mio programma, con attenzione appunto ai programmi di Radio e TV Capodistria. Li terrei all’interno del sistema pubblico.

BO: una precisazione. nella Legge Quadro il punto primo prevede di mantenere le tematiche delle minoranze senza passare per il parlamento.

SL: riguardo la scuola cosa ne pensate?

FŽ: le vecchie leggi prevedevano insegnanti di madrelingua italiana, negli anni ciò è cambiato. Io lavorerei per istruire i nostri quadri a livello dell’Università del Litorale. Si devono stimolare gli studi in Italia, collaborando con le istituzioni per rendere le equipollenze più semplici.

BO: le scuole dovrebbero essere più selettive nella scelta di insegnanti ed anche studenti. Gli insegnanti dovrebbero essere sensibilizzati nello studio della lingua. Riguardo gli alunni io credo ci debba essere un esame di accesso, perché se ci sono molti ragazzi che non conoscono bene la lingua rallentano anche chi ha maggiori conoscenze.

MT: io sono per le scuole aperte, non possiamo intervenire nelle modifiche di identità. C’è piuttosto bisogno di collaborazione multiculturale. Gli insegnanti dovrebbero comunque essere di madrelingua, con aggiornamenti linguistici che permettano di insegnare tutte le materie in un ottimo italiano.

SL: Il tema della presenza pubblica della Comunità Italiana in Slovenia?

MT: dobbiamo essere più presenti, siamo un fattore importante. Qui molto è stato fatto ma molto rimane ancora da fare. Siamo una risorsa per l’intero paese.

FŽ: c'è sempre una maggiore assenza dei nostri connazionali all'interno delle nostre istituzioni. A livello dei 4 comuni costieri siamo inserite bene nella vita socio-politica. Il problema che continua a sussistere è quello dell’applicazione del bilinguismo.

BO: la nostra è una presenza reale, sanno chi siamo e siamo uguali alla maggioranza anche se parliamo un’altra lingua ed un’altra cultura. A livello politico però siamo messi un po’ da parte. Anche i nostri vicesindaci sono poco coinvolti.

SL: voi al parlamento sarete coinvolti in tutta l’attività politica non solo quella delle minoranze… Se dovreste scegliere tra dei diritti per la CI o per l’intera comunità che fareste?

BO: io credo che difficilmente cederei a questa specie di ricatto. Senza andare agli estremi io difficilmente potrei sostenere un partito contrario alla CI, potrei sostenerlo se la ricaduta sulla comunità nazionale fosse positiva.

MT: bisognerebbe valutare fino a quanto sarebbe etico il compromesso. Sicuramente arriveremo a scelte così estreme. Se le scelte verso la Comunità Italiana non ledono le regole della maggioranza credo si possa fare, sempre coinvolgendo la base.

FŽ: bisognerebbe sempre risolvere i problemi a monte, non in parlamento. L’ago della bilancia nel momento della decisione è sempre difficile esserlo. Bisogna parlarne prima e vedere quali sono gli argomenti e come e quando decidere.

SL: come vi collocate politicamente?

BO: io per prima cosa mi batto per i più deboli, come le minoranze, mi batto per le leggi più eque. Mi sento di rappresentare una parte del centro-sinistra.

MT: io mi metto dalla parte di chi vuole portare un importante contributo al Paese.

: Mi oriento verso gli interessi dei connazionali e verso la libertà, la democrazia ed i diritti umani.

SL: si vota domenica. I candidati hanno chiesto di scegliere un solo nome in modo “secco”. La campagna elettorale è stata corretta ma dura. I sostenitori lavorano sul terreno per sostenere i candidati. Un vostro appello?

BO: io il 4 giugno non smetto di fare campagna elettorale. Io so che farò bene il mio lavoro a Lubiana come ho sempre fatto all’interno della CI.

MT: esperienza, conoscenza e un grande lavoro in questi anni, idee che porto realizzare, se sarò eletto, con i miei connazionali.

: ringrazio i connazionali che hanno partecipato con calore e sostegno. E li invito a votarmi per quello che ho espresso in questi mesi.

Redazione