Foto: Radio Capodistria
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I rappresentanti delle istituzioni prescolari, scuole elementari, medie superiori e dei dipartimenti universitari della CNI hanno avuto la possibilità di confrontarsi circa la loro esperienza con tale criticità. Quali sono le cause della dispersione scolastica? Questa la domanda principale posta da Patrizia Pitacco, titolare del Settore istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie, che ha coordinato l'attivo consultivo. Tra i presenti, abbiamo parlato con Nataša Musizza, direttrice della Scuola d'infanzia Paperino di Parenzo, la quale ha evidenziato come cause principali i matrimoni misti e la mancanza del senso di appartenenza alla Comunità nazionale italiana. Nel suo intervento ha evidenziato anche la carenza di personale che conosca la lingua italiana.
"Secondo la legge della Repubblica di Croazia un educatore ha tutti i diritti, pur non conoscendo la lingua italiana e pur non essendo di nazionalità italiana, di fare l'educatore in una delle nostre istituzioni. Quindi ci capita di dover assumere anche persone che non parlano l'italiano, soprattutto perché non abbiamo educatori che conoscono la lingua, ed è un problema."
Per quanto riguarda Fiume invece, la Scuola elementare Gelsi, ha subito un lieve calo di iscrizioni, come ha spiegato la direttrice Gloria Tijan. "Da noi di solito iscriviamo dai 15 ai 17 alunni, quest'anno sono soltanto 11. Però devo rendermi conto del fatto che a Fiume c'è un fortissimo calo di natalità, per questo ci sono pochi bambini."

Foto: Radio Capodistria
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Passando invece alle scuole medie superiori, Aleksandra Rogić, preside del Ginnasio Antonio Sema di Pirano, ha parlato delle possibili soluzioni per affrontare la dispersione scolastica. "Credo che il modo per diminuire questa dispersione sia cercare di personalizzare e di avvicinarsi di più a quelle che sono le esigenze degli studenti e cercare di avere un'alta qualità di insegnamento, ma anche delle attività che la scuola offre." L'incontro ha portato a diverse conclusioni, delle quali ci ha parlato Patrizia Pitacco, soluzioni che verranno introdotte dal prossimo anno scolastico 2024-2025.
"Dobbiamo lavorare di più sulla lingua e sulla qualità dell'offerta formativa, soprattutto sulla qualità dell'insegnamento, del metodo e degli insegnanti che abbiamo nei nostri istituti e dei nuovi insegnanti che andremo ad assumere. Quello che mi rassicura è che i presidi sono convinti dell'importanza della qualità e di puntare sulla qualità. Sono anche consapevole che è un discorso complesso e lungo, che richiede molta energia, soldi, ma soprattutto energia e volontà."
Tra gli altri motivi legati alla dispersione scolastica, i dirigenti hanno parlato di promozione.
"Una delle cause che hanno considerato molto importante è la scarsa promozione, la mancanza di pubbliche relazioni, in cui noi siamo alle prime armi, chi più chi meno, ma non siamo molto competenti in questo campo. Cercheremo di fare dei corsi per portare i direttori a diventare esperti anche in questo ambito."

B.Ž.