Bruno Orlando Foto: Radio Capodistria
Bruno Orlando Foto: Radio Capodistria

Bruno Orlando: Ho deciso di candidarmi perché’ ho lavorato tanti anni nella comunità italiana, praticamente dai tempi del ginnasio e ho inoltre ricoperto varie funzioni, ho pure collaborato attivamente a diversi incontri capodistriani, molti quelli sportivi. Ero pure nel Comune di Isola, di Capodistria per la quarta camera, ho pure lavorato come segretario per la Can di isola, ho inoltre aiutato spesso i nostri deputati o consiglieri nel loro lavoro e collaborato nell’elaborazione delle proposte da inoltrare alla Camera di stato. Ritengo quindi di avere abbastanza esperienze per poter fare il deputato al seggio specifico. Lavorando tutta la vita per le istituzioni italiane vorrei concludere in bellezza dato che tra un paio di anni vado in pensione. Insomma, intendo fare qualcosa di importante per la Cni, per concludere in bellezza.

Reporter: Quali sono i punti fondamentali del suo programma

Bruno Orlando: Non occorre cercarli con la lente di ingrandimento. Sappiamo bene che il maggiore problema riguarda i finanziamenti. È inutile che ci chiamiamo Comunità autogestita se poi dipendiamo dai finanziamenti. Dobbiamo far capire alle forze politiche in campo che devono riaspettare la carta costituzionale e garantirci l’autonomia che senza i fondi risulta sempre precaria.

Reporter: Sarà forse il terzo incomodo di quello che potrebbe essere lo scontro annunciato ma non ufficializzato tra Felice Žiža e Maurizio Tremul. Dove pensa di raccogliere i voti.

Bruno Orlando: Non mi considero un terzo incomodo perché’ comunque i nostri connazionali hanno la possibilità di scegliere. Se poi risulto un incomodo per i restanti due candidati, mi dispiace, perché’ non mi sento così. I voti li raccoglierò soprattutto tra le persone che mi conoscono e sanno quanto ho lavorato mentre i restanti si convinceranno con i vari dibattiti e confronti e le nostre dichiarazioni ufficiali.

Reporter: Ce un gruppo di collaboratori che stanno lavorando alla sua candidatura?

Bruno Orlando: No, non ho voluto impegnare nessuno tranne un rappresentante. Non ho intenzione di caricare il lavoro ad altre persone. Sono però d’accordo con le persone che mi sostengono le quali mi definiscono come qualcosa di nuovo, un vento fresco.

Reporter: Spera in qualche appoggio istituzionale della Comunità, quella di isola?

Bruno Orlando: Non spero e nemmeno voglio appoggi dalle istituzioni, perché queste devono stare fuori da questa battaglia.