Incontro telematico sabato scorso tra i vertici dell’Unione Italiana e quelli dell’associazionismo della diaspora adriatica, pronti a dare il via a una collaborazione organica tra andati e rimasti. Si va concretizzando dunque quella rete culturale organica tra le associazione degli esuli e quelle dei rimasti e lo dimostrano le ultime decisioni che prevedono incontri mensili, ma anche la costituzione di un gruppo di lavoro permanete che sarà composto da 6 membri di cui tre espressione dell’ Unione Italiana e tre nominati dalla FederEsuli. All’incontro virtuale di sabato - che ha visto la partecipazione del presidente UI Maurizio Tremul e quello della Giunta esecutiva Marin Corva, del presidente della Federazione delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, Giuseppe de Vergottini e quelli di altri sei sodalizi della diaspora- analizzati tutti i campi della possibile e necessaria stretta sinergia fra le due componenti dell’italianità adriatica, con l’obiettivo, pandemia permettendo, di procedere quanto prima alla firma congiunta di un accordo di collaborazione che renda organici i rapporti tra FederEsuli ed Unione Italiana. Il primo passo di questo percorso condiviso – come rileva un comunicato dell’ UI- sarà la celebrazione congiunta del Giorno del Ricordo 2021: data e luogo verranno fissati nelle prossime settimane anche in considerazione dell’evolversi della situazione epidemiologia in Italia, Slovenia e Croazia. Tra le prime istanze da affrontate: l’ implementazione dell’ accordo italo-croato sulle minoranze onde garantire l’applicazione del bilinguismo e degli altri diritti nei territori misti, la salvaguardia dei cimiteri e delle tombe italiane nonché la ricerca di una forma per portare un doveroso riconoscimento ufficiale ed istituzionale ai tanti luoghi di sepoltura, foibe e fosse comuni, ove furono trucidati tanti italiani.

Lionella Pausin Acquavita

Foto: Wikipedia
Foto: Wikipedia