Ritorna dunque quella che Žiža ha definito “la buona prassi” degli appuntamenti con gli appartenenti alla Comunità nazionale italiana, prassi interrotta dopo una trentina di incontri, prima a causa del Covid e in seguito per altri impegni. Un’edizione modificata e allargata ai collaboratori del deputato e agli altri funzionari della CNI, anche per esprimere e confermare - come ha precisato Žiža - il lavoro di squadra.
Il deputato è partito proprio ricordando i punti saldi del sistema minoranza, delle sue istituzioni, enti e associazioni che solo unite e in sinergia possono portare avanti il discorso della difesa della lingua, cultura e identità. In questo contesto ha toccato i temi dell’ unitarietà, che - ha detto - è d’interesse prioritario per la CNI in Slovenia e della collaborazione con le due Unioni italiane che si esprimono in un’ organo comune che è l’ Assemblea. “Il dibattito sull’articolo 9 del Regolamento di procedure ha fatto emergere la realtà delle cose e quindi abbiamo una UI a Capodistria che rispetta le Leggi sull’ associazionismo in Slovenia e ha uno statuto proprio e indipendente e un’ Unione italiana a Fiume che fa altrettanto”, ha detto Žiža aggiungendo: “Nel futuro credo che bisognerà lavorare per unire le due UI; bisognava farlo già negli anni passati poiché la Legge sulle associazioni in Slovenia è stata modificata nel 2012 e dava questa opportunità ma dal 2012 nessuno ci ha mai pensato o nessuno l’ha mai voluto, io credo che sia giunto il momento di dialogare affinché l’ Unione italiana diventi veramente quella UI di tutti, unica e unitaria che ci unisca italiani di Slovenia e Croazia”.

Foto: MMC RTV SLO/Foto: Radio Capodistria
Foto: MMC RTV SLO/Foto: Radio Capodistria

Žiža si è poi soffermato sui 24 punti inclusi nell’accordo programmatico sottoscritto con il governo del premier Golob che ha ringraziato perché è il primo esecutivo di centrosinistra che firma un’ intesa di questo tipo e che stabilisce i termini temporanei e finanziari per la realizzazione dei progetti, 11 dei quali riguardano il mondo scuola. La lista comprende pure la base economica, le iniziative culturali,ma anche Radio e Tv Capodistria alle quali vanno garantite stabilità dei quadri e delle dotazioni ed in questo contesto Žiža ha ricordato che si sta lavorando per modificare la metodologia di finanziamento per le due emittenti. “L’idea è nata a novembre analizzando il sistema di finanziamento dei programmi sloveni della RAI di Trieste da parte del governo italiano che eroga annualmente 10 milioni di euro direttamente alla radio e tv per la comunità slovena”, ha raccontato Žiža spiegando: “Abbiamo immaginato che forse questa forma, ovvero quella del governo che finanzia direttamente Radio e TV Capodistria almeno per la parte dei programmi e delle risorse umane, potrebbe avvantaggiarci dal punto di vista dell’ indipendenza finanziaria perché sappiamo che in questo momento RTV Slovenia quando riceve i due milioni e passa di euro all’ anno può usarli in maniera indipendente, può anche modificare i programmi e quindi non abbiamo nessuna garanzia su nuove assunzioni come avviene dal 2019 in qua”.
Come ricordato, ieri sera a Palazzo Manzioli c’erano pure il presidente della CAN Costiera, Alberto Scheriani e la traduttrice dell’Ufficio per il bilinguismo, Chiara Vianello che sono intervenuti illustrando le attività ultimamente svolte dalle due istituzioni. In sala anche la vicesindaca di Isola Agnese Babić, la presidente della CAN municipale, Vita Valenti, gli esponenti dei due sodalizi isolani nonché il Console generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello.

(lpa)

Foto: MMC RTV SLO/Foto: Radio Capodistria
Foto: MMC RTV SLO/Foto: Radio Capodistria