Male l'Istituto nazionale di sanità pubblica, un po' meglio (per quanto di loro competenza) i vari ministeri ad esclusione di quello dell'Istruzione, ed esempi di buone pratiche a livello locale. È un quadro fatto di luci ed ombre quello emerso nel corso della conferenza sull'attuazione del bilinguismo convocata dal ministero della Pubblica amministrazione per verificare, stavolta, quanto in Slovenia al tempo della pandemia sia stato rispettato quel diritto alla lingua che alle minoranze italiana e ungherese è garantito fin dalla Costituzione. Il Covid si è rivelato anche sotto questo aspetto un banco di prova, per il flusso continuo di informazioni, avvisi, raccomandazioni rivolte ai cittadini in periodo di emergenza sanitaria, attraverso diversi canali, pagine web, social media, ma anche forme di comunicazione tradizionale. Un incontro aperto dallo stesso ministro Boštjan Koritnik, che nel suo indirizzo di saluto si è detto lieto della possibilità di collaborare con tutte le istituzioni rappresentative delle due comunità nazionali e migliorare le attività volte alla realizzazione del bilinguismo. Tra i partecipanti anche Stane Baluh, direttore dell''Ufficio governativo per le nazionalità. Da Capodistria (dove il Comune ottiene il plauso del Ministero per il suo nuovo sito bilingue) è stata riportata la positiva esperienza della municipalizzata Marjetica, e un analogo impegno a garanzia dell'uso della lingua italiana si è potuto evincere dalla relazione presentata dal servizio di Ispettorato e vigilanza intercomunale di Pirano e Ancarano.
Concordi nello spazio riservato alla discussione il presidente della Can costiera Alberto Scheriani e il deputato Felice Žiža. "Abbiamo lavorato tanto in questo periodo - afferma Scheriani - e penso che ci siano stati anche dei progressi, ma tanto resta ancora da fare. Un passo decisivo sarà ora il decreto unico sul bilinguismo nei Comuni costieri di cui ci siamo fatti promotori". L'onorevole Žiža pone l'accento sul ruolo dell'istituendo Ufficio per il bilinguismo presso la sede della Costiera. Un organismo, alle dirette dipendenze dell'Ufficio governativo per le nazionalità, che potrà costituire, sottolinea, "una soluzione molto valida ai problemi legati da decenni al realizzo del bilinguismo sia visivo che parlato e scritto".

Felice Žiža e Alberto Scheriani, foto lavoce.hr
Felice Žiža e Alberto Scheriani, foto lavoce.hr