Felice Žiža Foto: Archivio personale
Felice Žiža Foto: Archivio personale

Questa mattina il parlamentare della minoranza, in una lettera inviata al ministro dell’Interno, Aleš Hojs, aveva chiesto un incontro a cui partecipassero anche il Capo del Governo e il ministro della Sanità. La situazione in regione sta migliorando e i divieti pesano sulla vita quotidiana delle persone. La speranza è quella di un ulteriore allentamento che possa arrivare in tempi rapidi. Proprio per questo se ne parlerà prima della consueta riunione dell’esecutivo, in cui il governo prende in esame i provvedimenti anticovid per la settimana successiva.

Žiža chiede di tornare almeno al regime che c’era prima del 15 marzo, quando la Slovenia ha introdotto i tamponi obbligatori per tutta una serie di categorie di persone. Il parlamentare vorrebbe, però, che le agevolazioni fossero estese almeno anche agli sportivi ed ai ragazzi che si allenano dall’altra parte della frontiera.

Misure, quelle acccolte da Lubiana, non concordate con Italia e Croazia e ciò, secondo il deputato, non sarebbe in armonia con le raccomandazioni dell’Unione Europea in fatto di pandemia e confini. Per Žiža andrebbero riaperti immediatamente i valichi secondari e bisognerebbe togliere la polizia dalla frontiera, demandando i controlli alle normali pattuglie. Il deputato non ha nemmeno mancato di rammetare come le promesse di SMS e certificati bilingui con l’esito dei tamponi non siano ancora state rispettate.

Nella missiva, inviata a Hojs - con cui in queste settimane c’è stato un lungo scambio epistolare ed una serie altrettanto lunga di colloqui- si rimarca come l'area che comprende la regione Litoraneo Carsica, il goriziano, il Friuli - Venezia Giulia e l'Istria croata è fatta da persone che hanno stetti legami storici, economici, scolastici e familiari. Si tratta di uno spazio multietnico in cui vivono la minoranza slovena e quella italiana, di cui la fetta maggiore sta in Croazia. In sintesi, una zone dove i rapporti sono stretti e proprio per questo i contatti sono quotidiani, necessari ed indispensabili. Proprio per questo le restrizioni pesano ad andrebbero tolte o almeno rese meno stringenti nella massima misura possibile.

Stefano Lusa