Foto: Radio Capodistria/Barbara Costamagna
Foto: Radio Capodistria/Barbara Costamagna

Una giornata impegnativa quella del candidato al Senato italiano Alessandro Zehentner che come già nella tornata elettorale precedente è stato accolto dal presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul, che lo guiderà a conoscere la realtà della Comunità Nazionale Italiana in Slovenia e Croazia; come fatto in precedenza anche per altri candidati alle elezioni del 25 settembre.

Prima tappa capodistriana con la visita a Palazzo Gravisi-Buttorai, recentemente ristrutturato, che ospiterà il costituendo Centro Multimediale Italiano “Istria” dell’Unione Italiana dove Tremul ha accennato a quelli che sono secondo lui i punti fondamentali per la salvaguardia della minoranza italiana: "Una legge di interesse permanente che consenta di avere dei finanziamenti costanti per la Comunità Nazionale Italiana nei due paesi; un ruolo di vigilanza su come Slovenia e Croazia attuano i nostri diritti; il sostegno ad ulteriori progettualità europea; la collaborazione con la Comunità slovena in Italia e la richiesta di un seggio garantito in parlamento per loro e la collaborazione con il mondo della diaspora".

Il presidente ha sottolineato in modo particolare la necessità di mantenere l'unitarietà della Comunità Nazionale, che secondo lui a Roma deve essere rappresentata da un unico interlocutore, criticando di fatto le richieste che arriverebbero da alcuni soggetti della minoranza che starebbero domandando l'introduzione di nuovi attori nella gestione dei rapporti con la nazione madre. Ma su questo punto quale è stata la posizione espressa da Zehehnter? "Il Governo italiano deve avere un interlocutore unico per poi prendere una decisione a nome di un'unica persona che avrà dietro di sè l'intera collettività", ha detto il candidato che ritiene che se la CNI viene "frammentata, il numero delle persone rappresentate diminuirà e conseguentemente ci sarà molta meno sensibilità dall'altra parte".

Quest'ultimo ha poi anche parlato della necessità di garantire fondi certi e continuativi alla CNI, che ha detto di conoscere bene visto che la sua famiglia è originaria di Abbazia e molti suoi parenti abitano ancora nel Quarnero.

Barbara Costamagna