Foto: Radio Capodistria/Pausin
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Punto di riferimento per gli italofoni del territorio, la Comunità di Torre - ideatrice di quasi tutti gli eventi e manifestazioni culturali nell'area comunale- è la custode e promotrice delle tradizioni locali, degli usi e costumi, della parlata, in breve della storia di un’area che abbraccia le fertili campagne dell’entroterra e arriva al mare di Santa Marina.

"Una presenza che si esprime anche grazie ai nostri gruppi, alla filodrammatica che cura il dialetto, ai canti del gruppo Paesani e naturalmente a quelli del coro misto, grazie alla Banda d' ottoni e naturalmente a tutte le altre sezioni attive nella nostra Comunità", rileva la presidente del sodalizio Roberta Stojnić che in questa occasione vuole ricordare Aquilino Palma che nel 1947 fondò il sodalizio, ma anche tutti gli altri presidenti: Angelo Palma, Mario Pomasan, Elvino Mušković, Diego Babić e Gaetano Benčić.

Foto: Radio Capodistria/Pausin
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Una svolta nel lavoro e nell'attività è arrivata con la nuova, moderna e funzionale sede inaugurata nel 2013. "Avendo un edificio più grande si possono svolgere in contemporanea le prove di più gruppi a differenza di prima dove in una sala poteva riunirsi una sezione e basta e questo ci fa stare assieme, socializzare, ed essere ancor di più comunità" afferma la Stojnić che ringrazia l’Unione italiana e l’Università popolare di Trieste per il supporto profuso in tutti questi anni.

Nella sede trovano spazio le sezioni periferiche dell'asilo italiano "Paperino" di Parenzo ed è una presenza che porta vivacità e stretta collaborazione con i più piccoli, le loro educatrici, le famiglie. "La nostra forza deriva proprio dalle persone, dal sentire comune dei nostri 500 soci, ma soprattutto degli attivisti che dedicano il loro tempo libero per rendere questa CI viva e attiva", afferma ancora la nostra interlocutrice che invece per quanto riguarda le prospettive per il futuro dice: "È nostro compito mantenere il dialogo con la tradizione ma nella consapevolezza che i tempi stanno cambiando e anche perciò bisogna dar spazio a forze giovani e creative, capaci di individuare eventi culturali e socio-economici che promuovano la nostra presenza sul territorio ma senza dimenticare mai di essere il faro della lingua e cultura italiana in questa terra".

(lpa)